L’URGENZA DI RIPORTARE IN EDICOLA IL GIORNALE “LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO”
I giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno tornano a sollecitare il Tribunale fallimentare di Bari perché dia certezze sul futuro del giornale e dei posti di lavoro con una decisione rapida e definitiva sull’assegnazione della testata al migliore dei due piani di concordato sulla Mediterranea, società proprietaria del marchio.
“L’urgenza di riportare in edicola il giornale, con un’assegnazione definitiva della proprietà, è testimoniata da iniziative concorrenti messe in atto, in questi giorni, da soggetti editoriali pronti ad investire sulla piazza di Bari – dicono Federazione della Stampa italiana, Associazioni di Stampa di Puglia e di Basilicata e Comitato di redazione – lasciata scoperta dalla Gazzetta. Iniziative, queste, legittimate dall’improvviso abbandono da parte della Ledi srl alla scadenza, lo scorso 31 luglio, del contratto di affitto delle attività editoriali in capo a Edisud”.
“Sin dallo scorso aprile, in coincidenza con l’avvio di un piano di gestione degli esuberi parametrato sulle possibili, future uscite in pre-pensionamento di una decina di giornalisti, Ledi srl è stata letteralmente inseguita da Fnsi e Associazioni di Stampa – prosegue il sindacato dei giornalisti – per stilare un pre-accordo che guardasse oltre la scadenza dell’affitto, nel caso di aggiudicazione finale della testata, al fine di tutelare tutti i posti di lavoro. Tale ipotesi, purtroppo, è stata sempre schivata e rinviata dalla Ledi sino a quando – a 24 ore dalla scadenza dell’affitto – l’editore pro-tempore ha annunciato l’improvviso ritiro dalla proroga, su cui invece aveva garantito disponibilità”.
“La conseguenza è stata lasciare i giudici e gli stessi lavoratori in un limbo indefinito pretendendo a 24 ore dalla scadenza un cambio delle regole in corsa con una sorta di riconoscimento economico della continuità, che proprio con tale decisione la Ledi decideva di disertare. Decisione che – sottolinea il sindacato – ha lasciato in cassa integrazione a zero ore oltre cento famiglie di lavoratori, tra poligrafici e giornalisti, e impedito il prosieguo delle pubblicazioni e l’uscita in edicola. Un evento disastroso, mai accaduto in 134 anni di storia della Gazzetta, che sta comportando un vuoto nel pluralismo dell’informazione in Puglia e Basilicata e l’apertura dei varchi alla concorrenza”.
“E’ l’ultima beffa a danno dei lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno, dopo i tagli pesanti sulle retribuzioni subiti nel corso degli ultimi tre anni e finanche durante la gestione in affitto della Ledi. Ci auguriamo – concludono Fsni, Associazioni di Stampa e Cdr – che questo incubo finisca presto, con soluzioni decise del Tribunale che guardino al rispetto dei lavoratori, delle regole contrattuali, delle norme e delle relazioni sindacali.