Foggia: Housing sociale la maggioranza sconfessa Galasso. La sindaca Episcopo assente, il campo largo si divide
Un Consiglio comunale al calor bianco, quello andato in scena a Foggia. Al centro del dibattito politico cittadino il destino del programma di housing sociale, che ha visto la maggioranza del “campo largo progressista” votare contro l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Galasso, rimettendo in gioco un piano urbanistico che risale a ben 17 anni fa. La delibera che proponeva di revocare l’interesse pubblico sul progetto è stata bocciata, con 16 voti contrari e solo 9 favorevoli.
E la sindaca Maria Aida Episcopo?
Assente, in silenzio, ma al centro del terremoto politico.

Maggioranza spaccata e consiglio in autogestione
Il colpo di scena arriva con l’assenza della sindaca proprio nel momento più delicato. A giustificarla, una comunicazione letta dalla presidente del Consiglio comunale Lia Azzarone: la Episcopo avrebbe scelto di non partecipare per una “inopportunità politica” legata a un’affinità di secondo grado con soggetti coinvolti nel procedimento. Ma la scelta di non presenziare neanche al dibattito ha alimentato voci e tensioni: secondo indiscrezioni, la prima cittadina avrebbe minacciato le dimissioni nei giorni precedenti e ora si sarebbe presa qualche giorno per valutare se esistano ancora le condizioni per governare.

Nel frattempo, però, è stata la sua stessa maggioranza a prendere in mano le redini e a bocciare la linea proposta da Galasso. Determinanti i voti contrari di Di Chiara e Rignanese (Psi), Mancini e Formica (indipendenti), Cataneo (Italia del Meridione), Di Paola e Frattulino (Azione) e di tutta l’opposizione. Cinque assenti nei ranghi della maggioranza hanno reso la situazione ancora più incandescente: Palmieri, Pontone, De Vito (Pd), Ciruolo e Rizzi (Con).
Galasso isolato: “Si poteva scegliere il futuro”
Nel suo intervento, l’assessore Galasso ha ripercorso l’intera cronistoria del programma, partito nel 2008, e supportato da un’istruttoria tecnica di 37 pagine. Il Consiglio comunale, in ottemperanza a due sentenze del Consiglio di Stato, era chiamato a concludere formalmente il procedimento, ma il verdetto ha segnato un clamoroso stop.

Tra i primi a intervenire, il consigliere del Movimento 5 Stelle, Giovanni Quarato, che ha posto l’interrogativo chiave: “Scegliamo il passato o scegliamo il futuro?”. Il M5S ha presentato 13 emendamenti alla delibera e ha portato all’attenzione dell’aula anche un parere legale secondo cui, pur potendo il Comune modificare il proprio orientamento, è necessario fornire una motivazione chiara e ben argomentata, che dovrebbe trovare collocazione all’interno del nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale), in grado di fotografare i fabbisogni reali della città.
Un piano urbanistico da riscrivere?
La bocciatura della delibera riporta indietro le lancette: l’housing sociale resta in piedi, almeno per ora. Ma la partita non è chiusa. La sindaca dovrà tornare e sciogliere il nodo politico, fare i conti con una maggioranza divisa e un assessore sempre più isolato.
Quel che è certo è che la città si ritrova senza una linea chiara sul futuro urbanistico, con il rischio che vecchi schemi si impongano su nuovi bisogni. La sensazione è che, dopo questo voto, nulla sarà più come prima nei rapporti di forza all’interno del campo largo.
E ora la palla passa di nuovo a Maria Aida Episcopo: resterà in sella o aprirà un nuovo capitolo?