Youfoggiasport: Malagò lascia il Coni, ma potrebbe tornare in gioco un futuro in Sport e Salute

Esce dalla porta, ma potrebbe presto rientrare dalla finestra. Giovanni Malagò, dopo oltre un decennio al vertice del Coni, si appresta a lasciare il timone dello sport italiano. Il limite dei tre mandati, che sembrava sul punto di essere superato con una deroga ad personam, ha invece resistito: la norma resta, e con essa l’uscita di scena – almeno formale – di uno dei protagonisti più longevi e discussi dello sport istituzionale del Paese.

Ma chi pensa che Malagò sia destinato a un silenzioso tramonto fuori dai giochi, potrebbe presto ricredersi. L’ipotesi che circola con sempre maggiore insistenza è quella di un suo ingresso nel Cda di Sport e Salute, la partecipata governativa con cui ha avuto negli anni un rapporto tutt’altro che semplice, anzi spesso conflittuale. Un paradosso che racconta perfettamente la complessità del sistema sportivo italiano, dove alleanze e contrapposizioni possono cambiare in fretta, e dove l’influenza personale continua a contare.

L’idea di un Malagò dentro Sport e Salute – proprio lui che ne ha contestato a più riprese il ruolo, difendendo con vigore l’autonomia del Coni – non è fantapolitica, ma un’opzione concreta sul tavolo. Un possibile segnale di distensione tra istituzioni, ma anche un’ulteriore conferma della capacità di Malagò di restare centrale, anche al di fuori della sua storica “casa”.

Il suo addio al Coni, in ogni caso, segna la fine di un’era. Sotto la sua guida, l’Italia ha vissuto momenti sportivi di grande successo, ma anche polemiche, riforme complesse e una gestione spesso accentrata. Il bilancio lo faranno gli storici, ma il presente racconta di un uomo che non ha mai smesso di muoversi dietro le quinte, e che potrebbe presto tornare a farlo – questa volta, dalla cabina di regia di Sport e Salute. La partita, a quanto pare, non è ancora finita.