Puglia:Tutto può succedere in politica il ritorno di Nichi Vendola agita il centrosinistra pugliese
In politica, si sa, nulla è definitivo. E il possibile ritorno sulla scena di Nichi Vendola lo conferma. L’ex presidente della Regione Puglia, figura simbolica della sinistra italiana degli anni Duemila, ha fatto capolino in una conferenza stampa che ha il sapore di una mossa strategica. Un segnale chiaro: nel Partito Democratico non c’è un accordo totale e la candidatura di Antonio Decaro, per quanto sostenuta, non convince tutti.
La riapertura dei giochi preoccupa e destabilizza l’architettura costruita finora da Michele Emiliano e dai suoi alleati. L’asse attuale, che puntava a una transizione ordinata verso la candidatura di Decaro, rischia ora di saltare. Il solo ritorno in campo di Vendola – che non ha ancora sciolto la riserva su una sua possibile candidatura, ma ha assicurato che «sarà spesso in Puglia» – è sufficiente a rimettere tutto in discussione.
In questo nuovo scenario si affaccia anche un altro nome noto: Elena Gentile. Ex assessora alla Sanità durante l’era vendoliana, Gentile rappresenterebbe una presenza scomoda per molti, in particolare per Raffaele Piemontese, attuale vicepresidente regionale. La sua ricomparsa in campo creerebbe nuove tensioni e una competizione interna difficile da gestire per il centrosinistra pugliese.
L’appuntamento con la stampa, tenuto nella sede di Sinistra Italiana, ha visto Vendola circondato da volti noti della sua prima giunta, quella del 2005: Nicola Fratoianni (oggi segretario nazionale di AVS), Alberto Tedesco, Elena Gentile, Michele Losappio e Mimmo Lomelo. Una vera e propria reunion politica che sa di chiamata alle armi, o almeno di invito alla riflessione collettiva.
«È una cosa che interroga la mia coscienza – ha detto Vendola – perché non è solo il partito che me lo chiede. Sto ricevendo una sollecitazione continua anche per strada, dalle associazioni del volontariato. Non abbiamo ancora la data delle elezioni, non è una scelta semplice per molte ragioni. Sia che sarò candidato sia che non lo sarò, mi vedrete continuamente in Puglia».
Le sue parole non chiudono la porta a una candidatura, anzi lasciano intravedere la volontà di riattivare un movimento, un’idea di partecipazione che va oltre le sigle di partito. «Credo che sia l’espressione del bisogno di costruire un clima attorno al centrosinistra che sia di partecipazione ed entusiasmo, legato a un progetto forte: quale Puglia immaginiamo nel 2030 in un contesto mondiale difficile?».
Insomma, i giochi sono ufficialmente aperti. E con Vendola di nuovo sulla scacchiera, ogni mossa può diventare decisiva.