La Corte Costituzionale boccia la legge della Regione Campania: incostituzionale il terzo mandato per il Presidente uscente
La Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della legge approvata dalla Regione Campania che avrebbe consentito al Presidente della Giunta regionale uscente, già al termine del secondo mandato consecutivo, di candidarsi per un terzo. Il pronunciamento arriva in risposta a un chiaro tentativo di aggirare i limiti previsti dall’ordinamento in materia di rieleggibilità.
Nel dettaglio, l’articolo 1 della legge regionale contestata stabiliva che “non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi”. Tuttavia, introduceva una deroga significativa, specificando che “ai fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge”.
In altre parole, la norma intendeva azzerare retroattivamente il conteggio dei mandati già svolti, consentendo di fatto una terza candidatura, in contrasto con il principio del limite ai mandati consecutivi. Una mossa che la Consulta ha ritenuto lesiva dei principi costituzionali, in particolare sotto il profilo della leale collaborazione tra Stato e Regioni e del rispetto dei limiti legislativi posti dallo Statuto e dalla legge statale.
La decisione della Corte riafferma il valore del limite alla rieleggibilità come presidio democratico contro la concentrazione del potere, ribadendo che non è ammissibile retrodatare o reinterpretare norme fondamentali per finalità contingenti o personali. La sentenza si inserisce in un più ampio quadro giurisprudenziale volto a garantire la corretta alternanza democratica e l’equilibrio tra poteri, elementi essenziali del sistema costituzionale italiano.