Un Monumento di Memoria e Speranza Manfredonia Onora i Suoi Eroi
“È un messaggio di fede e speranza,” ha dichiarato con emozione il colonnello Miulli, durante la cerimonia di inaugurazione del monumento dedicato a due giovani carabinieri caduti in servizio, Francesco Pastore e Francesco Ferraro. Le sue parole, profonde e partecipate, hanno scosso l’animo dei presenti, richiamando con forza il senso del dovere e il valore del sacrificio. “Non è solo un’occasione per ricordare ciò che è accaduto un anno fa,” ha proseguito Miulli, “ma per celebrare la memoria di due servitori dello Stato che hanno perso la vita facendo il loro dovere.”
Accanto a lui, il papà del maresciallo Pastore, Matteo, anch’egli carabiniere in servizio a San Giovanni Rotondo, ha offerto una testimonianza che ha toccato il cuore di tutti. Le sue parole sono state uno stimolo per trasformare il dolore in impegno collettivo, per far sì che quel sacrificio non venga dimenticato.
Un segno indelebile nella città
L’idea del monumento nasce da una frase pronunciata da Massimo Rinaldi, dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Manfredonia, durante i funerali: “Spero che Francesco non venga dimenticato.” Da quel desiderio di memoria è scaturita una volontà concreta: lasciare un segno tangibile, visibile, duraturo.
Il monumento, forte nella sua semplicità, è composto da due imponenti pietre di Apricena, del peso di due quintali ciascuna, che rappresentano simbolicamente i due carabinieri. Al centro, una colonna in cemento armato simboleggia la patria, la casa comune per cui Pastore e Ferraro hanno dato la vita. In cima, l’effige dell’Arma dei Carabinieri, scolpita a mano, veglia sulla memoria e sull’impegno di chi resta.
Un ricordo che unisce
Francesco Pastore, 25 anni, originario di Manfredonia, e Francesco Ferraro, 27 anni, di Montesano Salentino, prestavano servizio alla stazione di Campagna. La loro tragica scomparsa mentre erano impegnati a proteggere la comunità ha lasciato un vuoto profondo, ma anche un’eredità morale che oggi trova forma nella pietra.
Quel monumento, semplice e potente, non è solo un’opera commemorativa. È un richiamo costante al valore del servizio, alla responsabilità che ogni uniforme porta con sé. È una promessa che Manfredonia non dimenticherà.
E da oggi, la loro memoria non è solo nei cuori, ma anche nella pietra: solida, incrollabile, eterna.