Basilicata-Potenza:I Sindaci della Basilicata contro la chiusura del Reparto Prevenzione Crimine
Il Sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, ha espresso a nome di tutti i Sindaci della Basilicata una ferma opposizione alla chiusura del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, annunciata dal Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani, nell’ambito di un piano di razionalizzazione che prevede la soppressione di sette reparti analoghi in Italia.
Una decisione che preoccupa profondamente le istituzioni locali e i cittadini, in quanto il reparto, composto da circa 30 operatori altamente specializzati, svolge un ruolo cruciale nella sicurezza del territorio regionale.
Un presidio fondamentale per la sicurezza
Il Reparto Prevenzione Crimine Basilicata garantisce una presenza capillare a Potenza, Matera e nelle rispettive province, contribuendo in modo significativo al controllo del territorio. Le sue attività spaziano dal contrasto ai furti in appartamento, allo spaccio di droga, fino alla prevenzione della dispersione scolastica e al supporto nelle indagini di polizia giudiziaria.
Il reparto non opera solo nei centri urbani, ma è strategicamente attivo nelle aree periferiche e lungo le direttrici della criminalità, come:
- La zona del Vulture Melfese
- I comuni di Tito e Pignola
- La fascia jonica materana
La sua chiusura lascierebbe scoperti interi territori, aumentando il rischio di fenomeni criminosi e riducendo l’efficacia delle operazioni di prevenzione e contrasto.
La richiesta dei Sindaci: non chiudere, ma potenziare il reparto
I Sindaci della Basilicata, con in prima linea il primo cittadino di Potenza, chiedono non solo di evitare la chiusura, ma anche di valutare un potenziamento delle risorse destinate al reparto, per garantire una sicurezza ancora più efficace.
L’ANCI Basilicata ha espresso pieno sostegno alla richiesta, sottolineando che la chiusura del reparto rappresenterebbe l’ennesima perdita istituzionale per la regione, con gravi ripercussioni sulla sicurezza e sul benessere dei cittadini.
L’appello ora è rivolto al Ministero dell’Interno e alle istituzioni nazionali, affinché si riveda il piano di soppressione e si tenga conto delle esigenze reali del territorio lucano.
usura del Reparto Prevenzione Crimine
Il Sindaco di Potenza, Vincenzo Telesca, ha espresso a nome di tutti i Sindaci della Basilicata una ferma opposizione alla chiusura del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, annunciata dal Capo della Polizia, Prefetto Vittorio Pisani, nell’ambito di un piano di razionalizzazione che prevede la soppressione di sette reparti analoghi in Italia.
Una decisione che preoccupa profondamente le istituzioni locali e i cittadini, in quanto il reparto, composto da circa 30 operatori altamente specializzati, svolge un ruolo cruciale nella sicurezza del territorio regionale.
Un presidio fondamentale per la sicurezza
Il Reparto Prevenzione Crimine Basilicata garantisce una presenza capillare a Potenza, Matera e nelle rispettive province, contribuendo in modo significativo al controllo del territorio. Le sue attività spaziano dal contrasto ai furti in appartamento, allo spaccio di droga, fino alla prevenzione della dispersione scolastica e al supporto nelle indagini di polizia giudiziaria.
Il reparto non opera solo nei centri urbani, ma è strategicamente attivo nelle aree periferiche e lungo le direttrici della criminalità, come:
- La zona del Vulture Melfese
- I comuni di Tito e Pignola
- La fascia jonica materana
La sua chiusura lascierebbe scoperti interi territori, aumentando il rischio di fenomeni criminosi e riducendo l’efficacia delle operazioni di prevenzione e contrasto.
La richiesta dei Sindaci: non chiudere, ma potenziare il reparto
I Sindaci della Basilicata, con in prima linea il primo cittadino di Potenza, chiedono non solo di evitare la chiusura, ma anche di valutare un potenziamento delle risorse destinate al reparto, per garantire una sicurezza ancora più efficace.
L’ANCI Basilicata ha espresso pieno sostegno alla richiesta, sottolineando che la chiusura del reparto rappresenterebbe l’ennesima perdita istituzionale per la regione, con gravi ripercussioni sulla sicurezza e sul benessere dei cittadini.
L’appello ora è rivolto al Ministero dell’Interno e alle istituzioni nazionali, affinché si riveda il piano di soppressione e si tenga conto delle esigenze reali del territorio lucano.