Terra dei Fuochi: Bonifiche nel mirino dei clan, l’allarme del Generale Vadalà

I clan mafiosi puntano alle bonifiche nella Terra dei Fuochi. A lanciare l’allarme è Giuseppe Vadalà, Generale di Brigata e neo-commissario della Terra dei Fuochi, nominato dal Governo Meloni. Già commissario nazionale per l’emergenza discariche, Vadalà ha espresso la sua preoccupazione durante la presentazione del Rapporto Ecomafie di Legambiente a Napoli: “La criminalità è interessata al prima e al dopo delle bonifiche. Dove c’è movimento terra, sappiamo che questa è un’attività così semplice che la criminalità se ne è interessata, per non dire impossessata, in alcuni territori”.


Le bonifiche: tra speranza e rischio

Il tema delle bonifiche nella Terra dei Fuochi — il triangolo tra le province di Napoli e Caserta devastato dai roghi tossici di rifiuti — è cruciale per il risanamento ambientale e la salute pubblica. Tuttavia, le operazioni di riqualificazione sono spesso minacciate dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, interessata a sfruttare gli appalti e il movimento terra per i propri affari illeciti.

Secondo Vadalà, i clan tentano di controllare ogni fase del processo: dal conferimento illegale dei rifiuti allo smaltimento nelle discariche abusive, fino alla gestione delle bonifiche. Questo controllo permette non solo di moltiplicare i profitti, ma anche di rafforzare la propria influenza sul territorio.


Strategie di contrasto e legalità: il ruolo dello Stato

Per arginare il rischio delle infiltrazioni mafiose, il Generale Vadalà ha sottolineato l’importanza di “schermi di protezione” sviluppati in collaborazione con la Prefettura. Tra questi, la white list, ovvero un elenco di aziende certificate che rispettano i criteri di legalità, e un protocollo di legalità stipulato con il Ministero dell’Interno.
“Abbiamo lavorato per impedire che chi è stato escluso possa rientrare tramite subfornitori o subappalti”, ha spiegato Vadalà, evidenziando come la vigilanza sugli appalti sia fondamentale per prevenire infiltrazioni criminali.

Dal 2017, il commissariato guidato da Vadalà ha promosso un approccio collaborativo tra Stato, Regioni, Comuni e cittadini per garantire la trasparenza e il rispetto delle norme nelle operazioni di bonifica. Il coinvolgimento delle comunità locali è considerato essenziale per costruire fiducia e ottenere risultati concreti.


La sfida delle bonifiche nella Terra dei Fuochi

La questione della Terra dei Fuochi rappresenta una sfida complessa e articolata. Nonostante gli sforzi dello Stato e delle istituzioni locali, il territorio continua a subire l’impatto devastante dei roghi tossici e dello smaltimento illegale dei rifiuti.
Il coinvolgimento della criminalità organizzata nelle bonifiche non solo compromette l’efficacia degli interventi, ma rappresenta un’ulteriore minaccia per la salute dei cittadini e per l’integrità del territorio. Il rischio è che i fondi destinati al risanamento finiscano nelle mani dei clan, vanificando gli sforzi dello Stato.


Conclusioni: bonifiche tra legalità e corruzione

La denuncia del Generale Vadalà mette in luce una realtà complessa: la criminalità organizzata non si limita a devastare il territorio con rifiuti tossici, ma tenta di controllare anche le operazioni di bonifica, trasformando un’opportunità di riscatto in un’occasione di profitto illecito.
La sfida per lo Stato è garantire un monitoraggio rigoroso e una collaborazione efficace tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini, affinché la rinascita della Terra dei Fuochi non resti solo una promessa, ma diventi una realtà concreta.

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