Cerignola(FG): Cassazione blocca gli autovelox “furbetti”: multe nulle e rischio frode per il produttore. Cosa faranno i Comuni di Cerignola, Apricena?

Un terremoto giudiziario sui dispositivi di rilevazione della velocità

Con la sentenza n. 10365/2025, la Corte di Cassazione ha confermato il sequestro preventivo di numerosi autovelox installati in tutta Italia, dichiarandoli irregolari perché privi della necessaria omologazione. Questa decisione mette in difficoltà numerosi enti locali, tra cui i Comuni di Cerignola, Apricena e altri comuni della Capitanata ,che ora dovranno decidere se annullare le multe emesse o attendere i ricorsi degli automobilisti sanzionati.

La sentenza potrebbe avere conseguenze enormi: migliaia di multe potrebbero essere dichiarate nulle, costringendo i Comuni a rimborsare i cittadini e ad affrontare possibili accuse di frode in pubbliche forniture e falso per induzione. Anche le ditte fornitrici degli apparecchi sono nel mirino della magistratura, con il rischio di pesanti sanzioni legali ed economiche.

Approvazione vs. Omologazione: il cuore del problema

La Cassazione ha chiarito un punto fondamentale: non tutti gli autovelox possono essere utilizzati per accertare violazioni del Codice della Strada. Esiste una differenza sostanziale tra due termini spesso confusi:

  • Approvazione: un’autorizzazione concessa dalla Direzione Generale per la Sicurezza Stradale che non certifica la conformità ai requisiti di precisione richiesti dalla legge.
  • Omologazione: un processo più rigoroso che comporta test approfonditi e verifiche tecniche da parte del Ministero delle Infrastrutture. Solo gli autovelox omologati possono essere considerati validi per comminare sanzioni, secondo l’articolo 142, comma 6, del Codice della Strada.

Molti dei dispositivi sequestrati erano solo approvati, ma non omologati, rendendo di fatto le multe illegittime.

Le accuse: frode e falso per induzione

L’indagine ha messo in luce possibili reati legati alla fornitura di questi dispositivi. Le accuse principali sono:

  1. Frode in pubbliche forniture: le ditte fornitrici avrebbero consegnato dispositivi non conformi agli standard richiesti, inducendo in errore le amministrazioni pubbliche.
  2. Falso per induzione: le amministrazioni avrebbero certificato multe basate su strumenti che non rispettavano le norme, generando un danno per i cittadini.

Se queste ipotesi venissero confermate, potrebbero esserci gravi ripercussioni per i Comuni coinvolti e per le aziende fornitrici.

Quali rischi per i sindaci e la Polizia Locale?

I sindaci e i comandanti della Polizia Locale dei Comuni coinvolti si trovano di fronte a una scelta cruciale:

  • Annullare le multe in autotutela, evitando ulteriori danni economici e giudiziari.
  • Attendere i ricorsi dei cittadini, rischiando un’ondata di cause perse e possibili azioni della Corte dei Conti per danno erariale.

Se le amministrazioni dovessero ignorare la sentenza e continuare a far valere le multe già emesse, potrebbero incorrere in responsabilità legali. I rischi principali sono:

  • Danno erariale, con la possibilità che la Corte dei Conti chieda ai funzionari pubblici e ai sindaci di risarcire il danno subito dalle casse comunali.
  • Procedimenti penali, per l’uso improprio di dispositivi non conformi e la mancata tutela dei diritti dei cittadini.
  • Azioni legali collettive, con richieste di rimborso da parte degli automobilisti multati.

Cosa faranno i Comuni di Cerignola e Apricena?

Le amministrazioni locali hanno due opzioni:

  1. Revocare le multe e rimborsare i cittadini. Questa scelta, seppur dolorosa dal punto di vista finanziario, eviterebbe ulteriori problemi legali e procedimenti giudiziari.
  2. Respingere le richieste e attendere i ricorsi, rischiando di incorrere in sconfitte giudiziarie e in un aggravio dei costi per il Comune.

Al momento, non c’è ancora una posizione ufficiale da parte di questi Comuni, ma la pressione dei cittadini e delle associazioni potrebbe spingere verso una soluzione più cautelativa.

Cosa fare se hai ricevuto una multa?

Se sei stato multato con un autovelox in uno dei Comuni coinvolti, puoi:

  1. Verificare il verbale: controlla se il dispositivo è dichiarato omologato o solo approvato.
  2. Chiedere accesso agli atti: puoi richiedere al Comune la documentazione ufficiale sulla conformità dell’autovelox utilizzato.
  3. Presentare ricorso: se il dispositivo non era omologato, puoi fare ricorso entro 30 giorni al Giudice di Pace o entro 60 giorni al Prefetto.

Conclusioni: una svolta nella gestione degli autovelox?

La sentenza della Cassazione potrebbe segnare una svolta nella gestione degli autovelox in Italia. Maggiore trasparenza e controlli più rigorosi potrebbero diventare obbligatori per evitare che episodi simili si ripetano.

Per i Comuni di Cerignola, Apricena , la decisione da prendere è delicata: annullare le multe e assumersi la responsabilità dell’errore, oppure difendere l’indifendibile e rischiare gravi conseguenze legali e finanziarie.

Nei prossimi giorni, le amministrazioni dovranno fare una scelta cruciale, con l’occhio attento dei cittadini e della magistratura.Ci saranno indagini anche sul gli autovelox mobili che vengono utilizzati con gli agenti di Polizia Locale in presenza. Ci saranno molte richieste degli atti in svariati comuni, adesso la patata bollente è di Cerignola e Apricena.

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