Bari: La commissione ministeriale rileva irregolarità nelle aziende municipalizzate assunzioni senza selezione e legami con la criminalità

Una situazione preoccupante è emersa a Bari dopo l’ispezione della commissione ministeriale inviata dal Ministero dell’Interno. Secondo quanto riportato in altri pezzi da noi Yougoggia.com, sono state riscontrate numerose discrepanze nella gestione delle aziende municipalizzate del Comune, con particolare attenzione all’AMTAB e all’AMIU Puglia, la società di raccolta e smaltimento rifiuti.

Il caso AMIU Puglia assunzioni senza concorso e legami con la criminalità

Uno degli aspetti più gravi riguarda proprio AMIU Puglia, dove sono stati assunti 40 dipendenti con precedenti penali senza alcuna procedura concorsuale o selezione trasparente. Questo solleva interrogativi sul controllo esercitato dal Comune di Bari sulle proprie partecipate.

L’ispezione ministeriale ha evidenziato elementi di “agevolazione occasionale” della criminalità organizzata all’interno di AMIU Puglis. Tra i casi più eclatanti, spicca la presenza di membri del clan Diomede del quartiere Carrassi. In particolare, il boss Franco Diomede, condannato a 14 anni per estorsione nel 2016, era stato assunto nel 2011 dopo essere transitato da una cooperativa. Inoltre, un suo parente, Nicola Diomede, scomparso nel 2013, avrebbe ricevuto un funerale con un controverso inchino del carro funebre nel cortile dell’azienda, episodio che portò a provvedimenti disciplinari per alcuni dipendenti.

Questa situazione ha convinto il Ministero dell’Interno ad applicare l’articolo 94 bis del Codice Antimafia, che prevede un sistema di “prevenzione collaborativa”. Per 12 mesi, AMIU Puglia sarà sottoposta a un tutoraggio speciale con la supervisione di una terna di esperti, mentre il Gruppo Interforze Antimafia (composto da Finanza, Carabinieri e Polizia) monitorerà ogni operazione, incarico professionale e atto gestionale dell’azienda.

Le reazioni e le conseguenze amministrative

Nonostante la Prefettura non abbia ancora notificato il provvedimento ufficiale, AMIU Puglia ha già avviato un controllo sui casellari giudiziali dei dipendenti. Da questa verifica sono emersi 40 casi critici, tra cui diversi pregiudicati. La situazione mette in discussione la trasparenza della gestione del personale e dei servizi pubblici a Bari.

Il sindaco Vito Leccese, su indicazione del Ministero, ha chiesto verifiche approfondite su tutte le assunzioni passate e sta valutando possibili azioni disciplinari contro i responsabili di queste irregolarità.

Una situazione diffusa in altre municipalizzate pugliesi?

Il caso AMIU apre una riflessione più ampia sulla gestione delle aziende municipalizzate in tutta la Puglia. La Corte dei Conti sta valutando eventuali responsabilità amministrative ed economiche non solo nei confronti dei vertici aziendali, ma anche di chi, all’interno dell’amministrazione comunale, avrebbe dovuto garantire un controllo efficace.

L’intervento della commissione ministeriale solleva domande su altre municipalizzate pugliesi: esistono situazioni simili in altre città della regione? Potrebbero emergere nuovi commissariamenti o verifiche antimafia?

La vicenda mette in evidenza gravi falle nella gestione delle partecipate del Comune di Bari. Il caso delle assunzioni senza concorso e della presenza di elementi legati alla criminalità organizzata all’interno di AMIU è emblematico di una gestione opaca e potenzialmente dannosa per i cittadini. Ora si attende il provvedimento ufficiale della Prefettura e le eventuali azioni disciplinari, mentre il Gruppo Interforze Antimafia continua il suo lavoro di monitoraggio.

L’inchiesta potrebbe essere solo l’inizio di un più ampio riesame delle municipalizzate pugliesi, per garantire finalmente trasparenza, legalità ed efficienza nella gestione dei servizi pubblici.

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