San Severo(FG): Scoperti Microtelefoni con Sim Card nel Carcere, Sequestrati dalla Polizia Penitenziaria

San Severo – Un’importante operazione della Polizia Penitenziaria di San Severo, condotta in collaborazione con il Nucleo Investigativo Regionale (Nir) di Bari, ha portato al sequestro di due microtelefoni completi di Sim card all’interno di una cella detentiva del carcere locale. I dispositivi, abilmente occultati dentro pacchetti di sigarette, sono stati scoperti nel pomeriggio di venerdì 7 marzo grazie a un’azione mirata basata su attività di intelligence e osservazione.

L’operazione è scattata dopo che alcuni comportamenti sospetti tra i detenuti avevano attirato l’attenzione degli agenti. Sotto il coordinamento del comandante del reparto, la Polizia Penitenziaria ha effettuato il blitz, riuscendo a individuare i telefonini e a neutralizzare un potenziale rischio per la sicurezza interna.

Il problema dei telefoni nelle carceri

Il sequestro di dispositivi illeciti all’interno delle strutture detentive è una problematica sempre più diffusa, come evidenziato dal segretario regionale della Cgil Polizia Penitenziaria, Gennaro Ricci:

“La Polizia Penitenziaria di San Severo ha dimostrato ancora una volta il proprio acume investigativo. Il problema dei telefonini nelle carceri sta diventando sempre più grave. I mezzi a disposizione per contrastare questo fenomeno sono pochi, ma la Polizia Penitenziaria fa il possibile per garantire la sicurezza”.

La presenza di telefoni cellulari nei penitenziari rappresenta una seria minaccia, poiché potrebbero essere utilizzati dai detenuti per comunicare con l’esterno e coordinare attività illecite. Per questo motivo, il lavoro della Polizia Penitenziaria risulta cruciale nel contrastare questi episodi.

Denuncia e misure di sicurezza

Gli oggetti rinvenuti sono stati posti sotto sequestro, mentre il detenuto responsabile è stato denunciato ai sensi dell’articolo 391 ter del Codice Penale, che prevede sanzioni per chi introduce o detiene illegalmente dispositivi di comunicazione all’interno di istituti penitenziari.

Ricci ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dagli agenti:

“Questo episodio dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale l’attività di intelligence e di controllo da parte della Polizia Penitenziaria. Un plauso va al direttore, al comandante di reparto e a tutto il personale per la brillante operazione, soprattutto in un momento di assoluta emergenza causata dalla carenza di personale”.

Il sequestro dei microtelefoni rappresenta un’ulteriore prova dell’efficacia del lavoro della Polizia Penitenziaria, nonostante le difficoltà operative dovute alla carenza di risorse e di personale. Episodi come questo evidenziano la necessità di maggiori strumenti e supporto per garantire la sicurezza all’interno degli istituti di pena.

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