Bari, crollo al quartiere Carrassi: Rosalia De Giosa salva dopo 26 ore sotto le macerie

Dopo oltre un giorno sotto le macerie, Rosalia De Giosa è stata estratta viva dal crollo della palazzina pericolante in via Edmondo De Amicis, nel quartiere Carrassi di Bari. Il dramma si è consumato nella serata di mercoledì 5 marzo, quando l’edificio, già dichiarato inagibile a febbraio 2024, è improvvisamente collassato. Dopo un’operazione di soccorso durata 26 ore, i Vigili del Fuoco hanno raggiunto la 74enne, trovandola nei pressi della scala dell’appartamento, dove probabilmente si era rifugiata nel tentativo di mettersi in salvo.

Il salvataggio tra applausi e commozione

Erano le 21:30 di giovedì 6 marzo quando i soccorritori sono riusciti finalmente a estrarre la donna. Al momento del recupero, Rosalia De Giosa era vigile, rispondeva agli stimoli e ha chiesto subito del suo cane, anche lui miracolosamente salvo. Il suo salvataggio è stato accolto con un lungo applauso da parte di tutti i presenti sul luogo del disastro, compresi i suoi familiari, i residenti del quartiere e gli stessi vigili del fuoco, che hanno intonato “Il pompiere paura non ne ha” per festeggiare l’esito positivo della missione.

Dopo essere stata estratta dalle macerie, la donna è stata affidata alle cure del 118 e trasportata al Policlinico di Bari, dove è stata ricoverata in Rianimazione a scopo precauzionale. La TAC non ha evidenziato lesioni interne, ma ha rilevato una o due fratture costali. Le sue condizioni generali sono ritenute soddisfacenti e non si prevedono lunghi tempi di degenza.

Una tragedia annunciata? Le prime ipotesi sulle cause del crollo

L’edificio crollato era stato dichiarato inagibile già a febbraio 2024 per problemi strutturali legati a un pilastro centrale compromesso. I lavori di consolidamento erano iniziati solo da pochi giorni, affidati all’azienda Dell’Aera Costruzioni srl di Casamassima per un importo di circa 550mila euro. Tuttavia, secondo le prime ricostruzioni, gli operai al lavoro nella palazzina avrebbero avvertito scricchiolii sospetti nella giornata di mercoledì 5 marzo. Resisi conto del pericolo imminente, sarebbero fuggiti in tempo, avvisando anche una famiglia con un bambino, che è riuscita a mettersi in salvo poco prima del collasso dell’edificio.

La Procura di Bari ha aperto un’indagine con l’ipotesi di crollo colposo, al momento a carico di ignoti. L’inchiesta dovrà stabilire se vi siano responsabilità nella gestione dell’immobile e nell’esecuzione dei lavori di consolidamento. Gli inquirenti stanno analizzando le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona e raccogliendo testimonianze dai residenti.

Le operazioni di soccorso: una corsa contro il tempo

Fin dai primi momenti dopo il crollo, i Vigili del Fuoco, supportati da squadre USAR (Urban Search And Rescue), unità cinofile, droni e specialisti SAF (Speleo Alpino Fluviale), hanno lavorato senza sosta per individuare eventuali superstiti. Fondamentale per il ritrovamento della signora De Giosa è stato il segnale del suo telefono cellulare, che ha permesso ai soccorritori di restringere l’area delle ricerche. I cani da ricerca hanno poi confermato la presenza di una persona sotto le macerie, orientando l’intervento verso la zona delle scale.

L’operazione è stata estremamente complessa: le squadre hanno inizialmente spostato le macerie a mano, utilizzando sonde a fibre ottiche per rilevare segnali di vita. Solo successivamente, per rimuovere i solai crollati, sono state impiegate le ruspe. La svolta è arrivata quando si è scoperto che una porta blindata aveva creato una sacca d’aria, salvando la vita della donna.

Un quartiere sotto shock e una città che chiede giustizia

Il quartiere Carrassi è ancora sotto shock per quanto accaduto. Molti residenti hanno raccontato di aver visto persone entrare nell’edificio pericolante per recuperare oggetti personali, nonostante il divieto di accesso. La tragedia ha sollevato interrogativi sulla gestione degli edifici dichiarati inagibili e sulle misure di sicurezza adottate.

Nel frattempo, due palazzine adiacenti sono state sgomberate in via precauzionale e messe sotto osservazione per verificare eventuali danni strutturali. Sul posto, oltre ai soccorritori, sono intervenuti il sindaco di Bari, Vito Leccese, e il procuratore aggiunto Ciro Angelillis, a conferma della gravità della situazione.

Conclusioni: una speranza tra le macerie

Il salvataggio di Rosalia De Giosa è una storia di resistenza e speranza in mezzo a una tragedia che poteva avere conseguenze ancora più gravi. Ora resta da capire come sia stato possibile che un edificio già dichiarato pericolante sia crollato con ancora delle persone al suo interno. Le indagini faranno luce sulle responsabilità, mentre la città di Bari si stringe attorno ai soccorritori e ai familiari della donna, che potrà presto tornare a casa, ancora incredula di essere sopravvissuta a una delle peggiori disgrazie degli ultimi anni.

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