La gestione della Provincia di Foggia sotto la lente: il caso dell’incarico a Graziamaria Starace
La recente assegnazione di un incarico di consulenza da parte della Provincia di Foggia ha sollevato polemiche e interrogativi sulla gestione dell’ente da parte del presidente Giuseppe Nobiletti. L’affidamento diretto a Graziamaria Starace, assessora al Turismo del Comune di Vieste e figura vicina allo stesso Nobiletti, ha acceso il dibattito su trasparenza, merito e opportunità politica.
L’incarico e le sue implicazioni
Secondo quanto emerge dalla determina firmata dal dirigente Luciano Follieri, l’incarico affidato alla Starace riguarda il supporto tecnico-operativo nella gestione di un appalto da oltre 16 milioni di euro per il servizio di assistenza specialistica agli alunni disabili nelle scuole. Inoltre, la stessa si occuperà della progettazione, comunicazione e formazione per il Servizio Civile Universale, in linea con le direttive nazionali.
L’assegnazione è avvenuta dopo un interpello interno, a cui aveva risposto un solo dipendente dell’ente. Tuttavia, questa candidatura è stata esclusa per la mancanza di un’autorizzazione da parte del dirigente del settore di provenienza. Questo elemento ha suscitato perplessità su un possibile aggiramento delle procedure per favorire un’esternalizzazione dell’incarico.
Un metodo discutibile?
L’affidamento diretto di una consulenza da 97.600 euro in tre anni ha destato critiche. Il metodo scelto da Nobiletti e dalla sua amministrazione sembra allinearsi a una gestione sempre più accentrata, che esclude figure tecniche interne all’ente e premia invece persone vicine alla sua cerchia politica.
Secondo i detrattori, la Starace non avrebbe una preparazione specialistica sufficiente nel settore, avendo maturato esperienze principalmente in ambito politico e amministrativo. L’opposizione sottolinea come il Consorzio vincitore dell’appalto disponga già di professionalità interne per gestire il servizio, rendendo superfluo l’incarico aggiuntivo.
Le risposte di Nobiletti
Interpellato sulla vicenda, il presidente della Provincia ha respinto ogni accusa, affermando:
“Non ci vedo niente di che. È una persona che ha maturato tanta esperienza nel settore e ha risposto all’avviso. È mio assessore e quindi non può lavorare? Ha una professionalità importante, quella maturata nella sua carriera politica. Inoltre, il compenso è suddiviso in tre anni e non è nulla di straordinario.”
Sulla mancata assegnazione dell’incarico al dipendente interno, Nobiletti ha dichiarato di non essere coinvolto direttamente nelle procedure, demandando la decisione ai dirigenti dell’ente. Tuttavia, la spiegazione non ha convinto del tutto chi denuncia un uso disinvolto delle risorse pubbliche.
Il rischio di verifiche da parte degli organi di controllo
Le polemiche su questa consulenza si inseriscono in un contesto già delicato per la Provincia di Foggia. La Corte dei Conti ha acceso i riflettori su una serie di incarichi e consulenze conferiti dall’ente, con l’obiettivo di verificare la loro legittimità e trasparenza. Anche l’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) potrebbe intervenire per valutare se l’iter seguito rispetti le normative sugli affidamenti pubblici.
L’opposizione non intende restare a guardare. Alcuni esponenti politici hanno già preannunciato interrogazioni e richieste di chiarimenti:
“Nobiletti da sindaco di un piccolo paese a gestire una delle province più grandi pensa di essere il padrone. La Corte dei Conti e l’Anac verificheranno il suo operato e dovrà rendere conto.”
La vicenda dell’incarico a Graziamaria Starace è solo l’ultimo episodio di una gestione della Provincia che, secondo alcuni, si sta caratterizzando per scelte poco trasparenti e di dubbia opportunità. Se le verifiche degli organi di controllo dovessero confermare irregolarità, Nobiletti potrebbe trovarsi in una posizione scomoda, con possibili conseguenze politiche e amministrative.
Nel frattempo, resta aperto il dibattito su come vengono assegnati incarichi e consulenze negli enti pubblici, e su quanto questi metodi favoriscano realmente la qualità e l’efficienza della pubblica amministrazione.