Bari:Il processo Goldfinger-Bonalumi video collegato da Rebibbia

Dal carcere romano di Rebibbia, attraverso un videocollegamento con l’aula della Corte d’Appello di Bari, Olinto Bonalumi ha assistito in silenzio al processo Goldfinger, che vede coinvolti nove imputati accusati di reati quali furto, tentato furto, riciclaggio e ricettazione. Bonalumi, noto come l'”Arsenio Lupin foggiano”, si trova nuovamente in carcere dal 6 gennaio scorso, dopo quattro anni di latitanza. Da un mese ha iniziato a scontare un cumulo di pene superiori ai tredici anni per furto, rapina, corruzione e tentata concussione. La sua attesa ora si concentra sulla primavera, quando i giudici decideranno se confermare la condanna a tredici anni per il maxi-furto da quindici milioni di euro, avvenuto nel caveau delle cassette di sicurezza dell’ex Banco di Napoli di piazza Puglia, svaligiato a Foggia nel marzo 2012, o se rivedere la sua posizione.

Il dibattito processuale e le richieste della difesa

Nel corso dell’ultima udienza, l’avvocato Francesco Santangelo, difensore di Federico De Matteis, foggiano condannato in primo grado a otto anni come presunto braccio destro di Bonalumi, ha presentato la propria arringa difensiva chiedendo l’assoluzione del suo assistito. Il processo riprenderà ad aprile con l’ultima arringa prima del verdetto.

La pubblica accusa, rappresentata dal procuratore generale Patrizia Rautis, ha invece chiesto la conferma delle condanne inflitte nel settembre 2023 dal Tribunale di Foggia. In particolare:

  • 13 anni per Olinto Bonalumi, ritenuto responsabile del furto in banca e del tentato furto nel caveau delle gioiellerie Sarni, sventato dalla polizia nell’agosto 2012;
  • 5 anni per la moglie di Bonalumi, Patrizia Di Biase, accusata di riciclaggio di parte del bottino milionario;
  • 8 anni per De Matteis (con la prescrizione dell’accusa di concorso nel tentato furto alle gioiellerie Sarni);
  • 6 anni ciascuno per Domenico Di Sapio e Gennaro Rendine, ex guardie giurate della banca svaligiata, che avrebbero agevolato la banda;
  • 5 anni e 8 mesi per il romano Papa, coinvolto nel tentato furto alle gioiellerie;
  • 5 anni ciascuno per Antonio Caputo e Venturo Ricchiuti, accusati di riciclaggio;
  • 5 anni per Corrado Folchino, accusato di ricettazione.

Tutti e nove gli imputati continuano a dichiararsi innocenti. Nel corso del processo, è stata stralciata la posizione dei romani Stefano Virgili e Vincenzo Facchini, condannati a Foggia a cinque anni e otto mesi ciascuno per il tentato furto alle gioiellerie Sarni.

L’operazione Goldfinger e i suoi sviluppi

L’inchiesta, denominata “Goldfinger”, ha avuto origine dal blitz della squadra mobile il 10 marzo 2015, che portò all’emissione di quindici ordinanze cautelari, di cui nove in carcere, quattro ai domiciliari e due con obbligo di dimora. Il processo a Foggia, iniziato nel novembre 2015 e concluso il 7 settembre 2023, contava venti imputati: tre furono assolti, sei beneficiarono della prescrizione, mentre undici tra foggiani e romani furono condannati per un totale di settanta anni di reclusione.

Arrestato nel corso del blitz, Bonalumi tornò libero nel settembre 2016, dopo diciotto mesi tra carcere e arresti domiciliari. Tuttavia, la sua latitanza, durata quattro anni, si è conclusa con la cattura avvenuta a Roma lo scorso gennaio. Ora, con il verdetto della Corte d’Appello atteso in primavera, il destino giudiziario del “Lupin foggiano” rimane ancora incerto.

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