Foggia: Udienza infuocata al Tribunale di Foggia interrogatori, tensioni e dubbi sulla conduzione del processo

L’udienza svoltasi mercoledì scorso presso il Tribunale di Foggia ha avuto momenti di forte tensione ed è sembrata più un interrogatorio sui presunti illeciti all’interno del Comune che una verifica puntuale dei capi di imputazione. Le accuse principali sono gravi: tentata corruzione, concussione, peculato, tentata induzione indebita e istigazione alla corruzione. Tuttavia, le domande poste sono state poche, lasciando spazio a un racconto a memoria dei vari episodi di corruzione piuttosto che a una disamina strutturata dei fatti.

Uno dei momenti salienti è stato l’interrogatorio di Pippo Cavaliere, che ha riferito di aver ricevuto confidenze dal geometra Lasalvia riguardo alle presunte pratiche corruttive all’interno del Comune. Questo ha portato gli avvocati della difesa, tra cui Roberto Sisto e Michele Curtotti, legali di Landella,a interrompere più volte i pubblici ministeri Roberta Bray ed Enrico Infante, contestando la pertinenza delle domande rispetto ai capi d’accusa. Il presidente della Corte, Dello Iacovo, ha respinto fermamente le obiezioni, dichiarando con fermezza: “Lasciate lavorare la PM”, segnale di un’aula particolarmente accesa.

La PM ha cercato di ricostruire il contesto in cui operava l’amministrazione comunale, apparendo più orientata a indagare sulle dinamiche interne al Comune che a verificare direttamente le responsabilità individuali dei singoli imputati. Una situazione simile si è verificata con l’interrogatorio di Mainiero, che ha anch’egli riportato confidenze ricevute dal geometra Lasalvia, il quale sembrava essere un punto di snodo delle informazioni su quanto accadeva all’interno dell’ente comunale.

Questo ha suscitato non pochi dubbi tra gli avvocati della difesa, che si sono chiesti quale fosse il motivo per cui Lasalvia avesse confidato a più persone informazioni così delicate. Il commento tra i banchi della difesa è stato significativo: “Lasalvia ha parlato anche con Mainiero!”. Inoltre Mainiero ha effettuato più uno dei suoi discorsi elettorali dove diceva tutto di tutti, le sue dichiarazioni si sono concentrate più sul coraggio che devono avere gli amministratori e sulle dichiarazioni del geom.Lasalvia. Ma elementi nuovi sui punti di imputazione non sono stati rilevati.Cosa che gli avvocati hanno rilevato.Questo elemento fa emergere interrogativi sul clima che si respirava all’interno del Comune e sulle motivazioni dietro tali confidenze.

Un episodio emblematico dell’alta tensione in aula si è verificato quando è stata posta la domanda: “Cosa ci può dire sullo stato delle abitazioni da assegnare?”. A quel punto, l’ex sindaco Landella si è alzato ed è uscito dall’aula, gesto che ha suscitato ulteriori discussioni. Un avvocato ha esclamato: “Ma qui si sta facendo un processo politico o si sta verificando la fondatezza dei capi di imputazione?”. Questa domanda ha evidenziato i dubbi sul reale obiettivo dell’udienza e sulla direzione che il processo sta prendendo.

Il punto cruciale ora è comprendere quali siano le reali intenzioni della pubblica accusa e perché il presidente del tribunale non accolga le obiezioni della difesa. La sensazione generale è che si stia cercando di far emergere un quadro più ampio, forse politico, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle accuse contestate. Il processo continua e gli sviluppi futuri saranno determinanti per chiarire se si tratti di una ricostruzione dei fatti o di un’azione con risvolti più complessi.

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