Bari:Puglia, tensioni in Giunta il caso Amati-Piemontese scuote la maggioranza
Un gesto forte, una convocazione diretta e un putiferio politico. L’iniziativa dell’assessore al Bilancio Fabiano Amati, che ha chiamato a raccolta i direttori generali delle Asl senza passare per l’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, ha acceso nuovi contrasti all’interno della Giunta pugliese. Un segnale preciso, indirizzato non solo al Partito Democratico, ma soprattutto al presidente Michele Emiliano e allo stesso Piemontese: Amati non intende essere un semplice esecutore di ordini e rivendica un ruolo centrale nella gestione dei conti sanitari.
Uno scontro interno al PD?
Il gesto di Amati non è passato inosservato e ha subito scatenato reazioni, tanto che la riunione prevista per il 7 febbraio è stata rinviata al 19, con la presenza dello stesso Emiliano, di entrambi gli assessori e dei dirigenti sanitari. La decisione è arrivata dopo ore di tensione, con la lettera di convocazione che circolava freneticamente tra i vertici delle Asl e un clima di incertezza tra i manager, incerti se partecipare o meno.
L’episodio sembra riflettere equilibri politici precari e rapporti poco cristallini all’interno della Giunta regionale. Piemontese, che oltre a essere assessore alla Sanità è anche vicepresidente della Regione, si trova ora davanti a una sfida politica: come reagirà senza apparire subordinato? Se da un lato ha minimizzato, evitando di trasformare la vicenda in un vero e proprio incidente diplomatico, dall’altro è chiaro che non potrà permettere che il suo ruolo venga messo in discussione.
Il nodo del deficit sanitario e le conseguenze politiche
Al centro della questione c’è la situazione finanziaria della sanità pugliese. Il disavanzo delle Asl potrebbe aver superato i 100 milioni nel 2024, una cifra che sarà confermata solo a fine mese con i dati definitivi dell’ultimo trimestre. Se questo trend si confermasse nel 2025, la Regione si troverebbe di fronte a una scelta difficile: aumentare le addizionali Irpef, una misura impopolare che non si vede in Puglia da vent’anni, e per di più in un anno elettorale.
Amati, vicino all’area di Antonio Decaro – il sindaco di Bari e possibile successore di Emiliano – sembra voler giocare d’anticipo, evitando che la sanità pugliese finisca commissariata a causa del deficit. La sua mossa può essere letta come un tentativo di dimostrare autonomia e capacità gestionale in un settore delicatissimo, ma anche come un avvertimento politico. Il fatto che Emiliano non abbia sconfessato l’iniziativa suggerisce che la questione è aperta e che il presidente potrebbe aver dato un tacito via libera.
Cosa accadrà ora?
Il rinvio della riunione non ha chiuso il caso, ma lo ha solo posticipato. Emiliano, attualmente ricoverato al Policlinico di Foggia per un intervento ortopedico, rientrerà a Bari nelle prossime ore e dovrà affrontare la situazione. Inoltre, da qui a maggio, scadranno sei direttori generali delle Asl, e la loro sostituzione sarà un altro banco di prova per gli equilibri politici interni.
Una possibile soluzione potrebbe essere la nomina dei direttori uscenti come commissari in attesa delle procedure di rinnovo, ma non tutti sono nelle condizioni di restare: alcuni sono prossimi alla pensione, altri hanno già completato i due mandati previsti. Le scelte che verranno fatte potrebbero generare ulteriori malumori e tensioni.
Un equilibrio sempre più instabile
Questa vicenda dimostra come il clima all’interno della maggioranza regionale sia sempre più teso. Il PD pugliese, già in fibrillazione per le prossime elezioni, dovrà trovare un modo per ricomporre le fratture senza compromettere la tenuta della Giunta. Piemontese non potrà permettersi di perdere terreno, mentre Amati ha dimostrato di voler giocare una partita autonoma e ambiziosa.
L’appuntamento del 19 febbraio sarà decisivo per capire se si tratta solo di una schermaglia interna o dell’inizio di una battaglia politica più ampia. Quel che è certo è che le tensioni in Giunta non si placheranno facilmente.