La Cassa Edile di Foggia: potere, influenza e indagini in corso
La Cassa Edile di Foggia ha sempre rappresentato un centro di potere economico e politico all’interno del settore delle costruzioni. Considerata da molti la “cassaforte dell’ente”, ha attirato negli anni l’interesse di numerosi costruttori locali, desiderosi di sedere sulla poltrona della presidenza. Essere al vertice di un ente bilaterale così strategico significava, e significa tuttora, avere una posizione di rilievo nel panorama dell’edilizia provinciale, con un’influenza che va ben oltre la semplice gestione amministrativa.
Le Casse Edili: funzioni e governance
Le Casse Edili sono enti privati territoriali di natura contrattuale, regolamentati dall’articolo 36 del Codice Civile. Derivano dalla contrattazione collettiva nazionale (CCNL) e dagli accordi territoriali firmati dalle associazioni datoriali e sindacali del settore edile. La loro gestione è basata sulla pariteticità: un equilibrio tra rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori che, almeno sulla carta, garantisce trasparenza e imparzialità nelle decisioni.
Il loro compito principale è quello di gestire le prestazioni assistenziali e previdenziali per i lavoratori del settore edile, attraverso il versamento dei contributi da parte delle imprese. Un ruolo cruciale, quindi, che rende queste strutture snodi fondamentali nella filiera delle costruzioni, con importanti flussi finanziari da amministrare.
Le indagini e le anomalie amministrative
Negli ultimi mesi, però, l’immagine della Cassa Edile di Foggia è stata scossa da alcune criticità amministrative emerse nel corso di approfondimenti contabili. Una relazione redatta da un esperto contabile e successivamente analizzata da un legale ha evidenziato elementi tali da rendere necessario il deposito di un esposto. Il presidente dell’ente, Giuseppe Gengari, ha dichiarato che saranno gli inquirenti ad accertare la fondatezza delle questioni sollevate.
Non si tratta di un episodio isolato. Già a dicembre, un operatore addetto al Mut (Modello Unico Nazionale Telematico) aveva segnalato una violazione del sistema informatico. Si sarebbe verificata un’”intrusione abusiva” nel sistema che gestisce le denunce mensili dei lavoratori e il rilascio del Durc di congruità. Gengari ha immediatamente convocato il comitato di gestione, ottenendo il mandato per integrare l’esposto già presentato.
Il nodo delle anticipazioni a Confindustria
Un altro aspetto emerso riguarda le anticipazioni versate dalla Cassa Edile a Confindustria per un valore di oltre 300mila euro. Secondo quanto riportato in conferenza stampa, queste somme rientrano in un regolare accordo firmato dalle parti sociali e datoriali. La Cassa Edile starebbe recuperando tali anticipazioni attraverso i contributi dovuti a Confindustria, avendo già trattenuto circa 50mila euro.
Gengari ha ribadito che su questo punto non ci sarebbero irregolarità e che la situazione debitoria è in fase di regolarizzazione. Tuttavia, il contesto generale e l’attenzione riservata al caso anche dai livelli nazionali di Filca Cisl e Fillea Cgil dimostrano come la gestione della Cassa Edile di Foggia sia attualmente sotto una forte lente di ingrandimento.
Un futuro incerto
Il futuro della Cassa Edile di Foggia rimane incerto. Le indagini in corso potrebbero portare a sviluppi significativi, con possibili ripercussioni sia a livello locale che nazionale. Nel frattempo, l’ente continua la sua attività in un clima di crescente attenzione e attesa per gli esiti degli accertamenti.
Quel che è certo è che la presidenza della Cassa Edile, da sempre ambita dai costruttori locali, oggi appare più che mai una posizione delicata, dove il prestigio e l’influenza si intrecciano con la necessità di trasparenza e correttezza amministrativa.