Il Tribunale del Riesame di Perugia rigetta l’appello della Procura: il caso Laudati-Striano passa a Roma
Il Tribunale del Riesame di Perugia ha respinto l’appello presentato dalla Procura del capoluogo umbro contro la decisione del giudice per le indagini preliminari (gip), che aveva negato l’applicazione di misure cautelari nei confronti di Antonio Laudati, ex sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia (Dna), e Pasquale Striano, ufficiale della Guardia di Finanza. I due sono indagati nell’ambito dell’inchiesta sui presunti accessi illeciti alla banca dati della Dna.
La decisione del Riesame e il trasferimento degli atti a Roma
Il Riesame ha confermato la decisione del gip e ha disposto la trasmissione degli atti dell’indagine al Tribunale di Roma per competenza territoriale. Questa scelta era già stata indicata nel provvedimento del gip del 13 dicembre scorso. Il Tribunale ha sciolto la riserva sulla decisione dopo l’udienza del 17 dicembre, ribadendo l’insussistenza dei presupposti per l’adozione di misure cautelari nei confronti degli indagati.
Le motivazioni del Tribunale: nessuna esigenza cautelare
Secondo quanto emerso dalla motivazione del Riesame, non vi sarebbero elementi sufficienti per giustificare l’adozione di misure cautelari, in particolare per il pericolo di inquinamento probatorio. I giudici hanno ritenuto inesistente il requisito dell’urgenza, sottolineando due fattori determinanti:
- Il pensionamento di Antonio Laudati, che escluderebbe il rischio di condizionamenti o interferenze nell’inchiesta.
- L’assenza di condotte manipolative che possano alterare il quadro probatorio.
Questi elementi hanno portato il Tribunale a rigettare l’argomentazione della Procura, che aveva insistito sulla necessità delle misure cautelari.
Le reazioni della difesa
Gli avvocati di Antonio Laudati, Andrea R. Castaldo e Maria Elena Castaldo, hanno accolto positivamente la decisione del Riesame, sottolineando come questa rappresenti un’ulteriore conferma della piena legittimità dell’operato dell’ex magistrato.
“Esprimiamo piena fiducia nel lavoro dei giudici e siamo convinti che le ulteriori fasi del procedimento consentiranno di chiarire tutti gli aspetti della vicenda”, hanno dichiarato i legali.
Inoltre, la difesa ha evidenziato come il Tribunale abbia escluso qualsiasi esigenza cautelare, rafforzando la posizione dell’ex sostituto procuratore e dell’ufficiale della Guardia di Finanza.
Prossimi sviluppi
Con il trasferimento degli atti a Roma, sarà ora la magistratura capitolina a dover valutare il prosieguo dell’inchiesta. Il caso rimane aperto, ma la decisione del Riesame segna un punto a favore della difesa, che confida nel completo chiarimento della vicenda nelle prossime fasi del procedimento.