Omologazione e approvazione degli autovelox: il parere del Ministero dell’Interno e le nuove direttive
In prosecuzione delle varie verifiche che abbiano fatto nel territorio in merito agli autovelox Youfoggia.com pubblica una serie di considerazioni in merito a un’anima missiva che il Ministero dell’Interno ha recentemente diramato in una circolare che affronta un tema cruciale riguardante la validità delle apparecchiature di rilevamento della velocità, in particolare gli autovelox, e l’importanza dell’omologazione e approvazione di tali dispositivi ai fini della loro utilizzazione nelle verifiche del rispetto dei limiti di velocità. La circolare è stata trasmessa anche all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), ai Sindaci e alle ANCI Regionali, con l’obiettivo di garantire l’uniformità di applicazione della normativa sul territorio nazionale.
Il Codice della Strada e il ruolo delle apparecchiature omologate
Il Codice della Strada, all’articolo 142 comma 6, stabilisce che per determinare l’osservanza dei limiti di velocità, le risultanze degli autovelox e altre apparecchiature simili devono essere considerate fonti di prova valide solo se provengono da dispositivi debitamente omologati. L’omologazione, dunque, rappresenta un requisito fondamentale per l’efficacia probatoria di tali strumenti nelle infrazioni per eccesso di velocità.
Nel corso degli anni, si è sollevata una discussione circa l’equivalenza tra il termine “omologazione” e il termine “approvazione”, quest’ultimo utilizzato nel Regolamento di esecuzione del Codice della Strada e in vari provvedimenti successivi, inclusi quelli diramati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La questione è stata recentemente sollevata a seguito di alcune pronunce della Corte di Cassazione risalenti ai mesi di maggio e luglio del 2024, che hanno affermato che i due termini non siano equiparabili, sollevando dubbi sulla validità probatoria degli autovelox non approvati secondo le procedure specificate.
L’interlocuzione con l’Avvocatura Generale dello Stato
In risposta a queste sentenze, il Ministero dell’Interno ha avviato un’interlocuzione con l’Avvocatura Generale dello Stato, al fine di chiarire la questione. Il parere emesso dall’Avvocatura il 18 dicembre 2024 ha risolto il dubbio, sottolineando la piena omogeneità delle procedure tecnico-amministrative tra omologazione e approvazione. La differenza tra i due termini sarebbe sostanzialmente formale e non sostanziale. La chiave della questione, secondo l’Avvocatura, è rappresentata dalla coerenza delle procedure che sottendono entrambi i concetti. Questo parere sostiene che, ai fini del giudizio, occorra dimostrare che le procedure di omologazione e approvazione siano sostanzialmente identiche, presentando adeguata documentazione che non è stata esaminata dalla Corte nei casi precedenti, in quanto non depositata.
Il parere ha dunque ribadito l’importanza di un tempestivo deposito del decreto di approvazione dello strumento e, se disponibile, anche dei decreti di omologazione delle apparecchiature utilizzate, affinché il dispositivo venga riconosciuto come valido in sede di giudizio.
Il Tavolo Tecnico per l’omologazione degli strumenti di rilevamento
Nel tentativo di risolvere definitivamente le problematiche relative all’omologazione degli strumenti di rilevamento della velocità, è stato istituito un Tavolo Tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che vede la partecipazione di rappresentanti del Ministero dell’Interno, dell’ANCI e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Questo Tavolo ha il compito di definire in modo chiaro le procedure di omologazione, le tarature e le verifiche di funzionalità degli autovelox e degli altri dispositivi per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità.
Il Tavolo Tecnico si occuperà, inoltre, di stabilire le modalità per il controllo e la certificazione dei dispositivi ai sensi dell’art. 201 comma 1 bis lett. e) e f) del Codice della Strada, che disciplinano l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità. L’obiettivo finale è garantire che tutte le apparecchiature siano omologate secondo procedure uniformi e che siano in grado di fornire risultati precisi e affidabili per la determinazione delle infrazioni.
Le indicazioni interim del Ministero dell’Interno
In attesa che il Tavolo Tecnico completi il proprio lavoro e definisca le linee guida definitive, il Ministero dell’Interno ha invitato le autorità competenti a seguire le indicazioni fornite dall’Avvocatura Generale dello Stato. Le direttive attuali suggeriscono che, a fini probatori, l’omologazione e l’approvazione degli strumenti di rilevamento della velocità debbano essere trattate come processi sostanzialmente equivalenti, e che sia necessario fornire la documentazione adeguata in fase di accertamento delle violazioni.
Conclusioni e futuro della regolamentazione
L’intervento del Ministero dell’Interno e la recente interlocuzione con l’Avvocatura Generale dello Stato segnano un passo importante verso la uniformità delle procedure di omologazione e approvazione degli strumenti di rilevamento della velocità. Il sistema di rilevamento delle violazioni deve essere rigoroso e trasparente, affinché ogni accertamento sia incontestabile in sede legale e possa garantire l’efficacia della normativa sulla sicurezza stradale.
Con la definizione delle procedure attraverso il Tavolo Tecnico e l’adozione di linee guida comuni, si auspica che vengano eliminati i dubbi interpretativi e che venga rafforzata la credibilità delle apparecchiature di rilevamento della velocità in tutte le fasi della loro applicazione, dal controllo alla contestazione.
https://www.anci.it/wp-content/uploads/2025/01/Circolare-ministero-interno-su-autovelox.pdf