Foggia, Attimi di Panico al Pronto Soccorso: Detenuto Tenta di Sottrarre l’Arma a un Agente

Violenza nei Pronto Soccorso: L’Ultimo Episodio al Policlinico Riuniti di Foggia

Nella giornata di ieri, il pronto soccorso del Policlinico Riuniti di Foggia è stato teatro di un episodio di estrema tensione. Un detenuto sessantenne del Tarantino, accusato di omicidio, ha tentato di ribellarsi agli agenti penitenziari che lo scortavano per una visita medica, arrivando persino a minacciare un agente e cercando di sottrargli l’arma di ordinanza.

Un tentativo di sopraffazione che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime, ma che è stato immediatamente neutralizzato dagli stessi agenti, che sono riusciti a bloccare e ammanettare l’uomo prima che potesse fare del male a qualcuno.

Sul posto è immediatamente intervenuta anche una pattuglia delle Volanti della Polizia, allertata dal personale ospedaliero, per eseguire gli accertamenti necessari. Fortunatamente, nessuno tra medici, infermieri e pazienti è rimasto coinvolto, poiché l’episodio si è verificato all’interno di una stanza isolata dalle altre aree del pronto soccorso.

Pronto Soccorso: Da Luogo di Cura a Zona di Pericolo

Quanto accaduto al Policlinico di Foggia è solo l’ennesimo episodio che dimostra come i pronto soccorsi italiani siano sempre più spesso teatro di violenze, aggressioni e atti di follia. Questi luoghi, che dovrebbero rappresentare un punto di riferimento per i cittadini e i malati, si stanno trasformando in zone ad alto rischio, dove il personale sanitario e i pazienti si trovano esposti a episodi di criminalità e violenza.

Le istituzioni regionali e il management ospedaliero devono prendere atto di questa emergenza e adottare misure concrete per garantire la sicurezza all’interno delle strutture sanitarie. È indispensabile aumentare la presenza di forze dell’ordine e implementare protocolli più rigidi per la gestione di soggetti pericolosi all’interno degli ospedali.

Basta Annunci, Servono Provvedimenti Concreti

Da tempo si sente parlare di provvedimenti per la sicurezza nei pronto soccorsi, ma finora si è assistito solo a slogan e promesse non mantenute. La domanda che ora si pone è: dobbiamo aspettare che ci scappi il morto prima di vedere interventi seri?

Le responsabilità ricadono sulle istituzioni sanitarie e sulla Regione Puglia, in particolare sul presidente Michele Emiliano e sull’assessore alla sanità Raffaele Piemontese, ai quali si chiede di passare dalle parole ai fatti. Non si può più ignorare l’escalation di violenza nei presidi sanitari, né sottovalutare il rischio che simili episodi possano trasformarsi in tragedie.

Un Appello alla Sicurezza nei Pronto Soccorso

Il caso di Foggia deve essere un campanello d’allarme per tutta l’Italia. Medici, infermieri e pazienti hanno diritto a lavorare e a ricevere cure in sicurezza, senza il timore di aggressioni o episodi di violenza.

È necessario un piano di intervento urgente, che preveda:

  • Maggiore presenza di forze dell’ordine nei pronto soccorsi;
  • Procedure più rigorose per il trasferimento dei detenuti in ospedale;
  • Installazione di sistemi di sicurezza avanzati, tra cui telecamere e pulsanti d’allarme per il personale sanitario;
  • Sanzioni severe per chi aggredisce il personale medico.

La sanità deve tornare a essere un luogo sicuro e protetto, non una zona franca dove la violenza dilaga senza conseguenze.

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