Caos Rifiuti a Foggia: La Minoranza Chiede Audizione al Prefetto, Ma le Contraddizioni Restano
A Foggia continua la battaglia politica sulla gestione dei rifiuti, con il centrodestra all’opposizione che chiede un’audizione al prefetto dopo il discusso Consiglio monotematico sulla raccolta differenziata. Un dibattito che, secondo la minoranza, si è concluso senza una presa di posizione concreta, trasformandosi in una semplice audizione del management di Amiu, la società barese che gestisce il servizio.
Ma questa protesta solleva domande cruciali: perché l’attuale minoranza, quando era al governo, non ha mai segnalato irregolarità nella gestione dei rifiuti?
Perché oggi manifesta con forza quando negli anni precedenti ha avallato decisioni strategiche come la proroga del servizio da parte di Amiu?
Quando era Landella sindaco ,la minoranza non effettuato nulla,come mai?
E ancora, perché solo ora si denuncia una situazione che, se problematica, doveva essere affrontata prima?
Il Consiglio Monotematico e le Accuse alla Maggioranza
La seduta speciale del Consiglio comunale di venerdì scorso avrebbe dovuto chiarire le responsabilità nella gestione della raccolta rifiuti, ma si è conclusa senza un ordine del giorno condiviso. La maggioranza ha invocato il regolamento, ritenendo inammissibile la mozione delle opposizioni, in quanto il Consiglio non può esprimersi su questioni che esulano dalla competenza amministrativa dell’ente.
Una scelta che ha fatto infuriare il centrodestra, che ora grida al “tradimento dei principi democratici”. Secondo i consiglieri d’opposizione, il regolamento non vieta la votazione di un ordine del giorno, e anzi, quando c’è una proposta, questa va votata.
“La seduta è durata oltre cinque ore, ma quando abbiamo chiesto di mettere ai voti il nostro ordine del giorno ci è stato impedito”, ha denunciato Raffaele Di Mauro.
Un Contrasto con il Passato
Ma le polemiche non si fermano solo alla seduta consiliare. L’opposizione attacca oggi con forza la gestione rifiuti, ma in passato non ha fatto nulla per scongiurare l’attuale scenario. Quando si decise di entrare in Amiu, gli stessi esponenti che oggi si indignano dov’erano? Cosa hanno fatto per migliorare la gestione del servizio in questi anni?
Le incongruenze emergono anche guardando alla recente campagna elettorale: fino a pochi mesi fa, gli stessi consiglieri si attaccavano e si lanciavano accuse reciproche, mentre oggi si uniscono per chiedere un’audizione al prefetto.
Il Caso del Consigliere Controverso
A rendere ancora più tesa la situazione, la presenza in Consiglio comunale di un eletto che, secondo alcuni, non avrebbe dovuto ottenere il seggio a causa di un contenzioso legato al fallimento di un’azienda di raccolta rifiuti. Eppure, in aula, anche membri dell’opposizione hanno votato per la sua elezione, rendendo ancora più ambigua la loro posizione politica.
Tari alle Stelle e la Scissione da Amiu
Uno dei punti cardine della battaglia del centrodestra è la richiesta di rescindere il contratto con Amiu. Secondo loro, la città di Foggia paga la Tari più alta d’Italia senza ottenere un servizio efficiente. Tuttavia, uscire da Amiu richiederebbe una pianificazione e delle soluzioni alternative che, al momento, non sembrano essere state proposte con concretezza.
La minoranza è compatta nel denunciare il fallimento dell’attuale gestione, ma resta il dubbio su come abbia operato quando aveva il potere di cambiare le cose. La sensazione è che la questione rifiuti sia diventata l’ennesimo terreno di scontro politico, più che una vera e propria battaglia per il bene della città.
L’audizione al prefetto sarà davvero risolutiva o si rivelerà solo un’azione politica senza effetti concreti? La questione rifiuti a Foggia rimane aperta, con accuse e controaccuse che si rincorrono, ma con poche risposte sulle reali responsabilità e sulle soluzioni future.