Rimini:Boss della malavita foggiana tradito dai falsi documenti arrestato dopo anni di latitanza

Rimini – Dopo anni di latitanza, il boss della malavita pugliese Salvatore Di Summa, 56 anni, è stato arrestato dai carabinieri giovedì sera. Il malvivente, ritenuto a capo di un clan pugliese, è stato intercettato durante un controllo di routine a Viserba, mentre si trovava in compagnia di una donna.

L’errore fatale nei documenti falsi

Quando i militari gli hanno chiesto i documenti, Di Summa ha esibito una carta d’identità contraffatta, riportante i dati di un’altra persona. Tuttavia, il documento, così come la patente e la tessera sanitaria in suo possesso, presentava un errore decisivo: la data di nascita errata. Il boss aveva dichiarato di essere nato il 18 giugno, mentre la vera data di nascita della persona a cui si riferivano i documenti era il 9 agosto 1967. Un dettaglio che non è sfuggito ai carabinieri, portando così alla sua immediata identificazione e arresto.

Le accuse e gli anni di pena da scontare

Salvatore Di Summa è stato fermato con l’accusa di falsa attestazione o dichiarazione sull’identità a un pubblico ufficiale. Gli inquirenti stanno ora indagando per risalire a chi gli abbia fornito i documenti falsi e se vi sia una rete di supporto dietro la sua latitanza.

Di Summa era ricercato da anni: deve ancora scontare sette anni di carcere per reati legati a armi, traffico di droga e lesioni personali. Nel 2017, era stato colpito da un sequestro di beni per un valore di 400mila euro, al termine di una maxi operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Foggia.

I misteri del suo arrivo a Rimini

Resta da chiarire il motivo della presenza del boss pugliese sulla Riviera romagnola. Gli investigatori stanno ricostruendo i suoi ultimi spostamenti per comprendere se si trovasse lì per motivi personali o per affari legati alla criminalità organizzata.

Attualmente, Di Summa si trova detenuto nel carcere dei Casetti di Rimini, in attesa dell’interrogatorio di garanzia, previsto per oggi. Sarà assistito dal suo avvocato, Giuliano Renzi, mentre la magistratura prosegue le indagini per definire il quadro completo della sua rete di protezione e delle attività illecite ancora in corso.

L’arresto di Di Summa rappresenta un duro colpo per la criminalità organizzata pugliese, dimostrando ancora una volta l’efficacia del monitoraggio delle forze dell’ordine nei confronti dei latitanti.

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