Foggia e il nodo Amiu: il lungo braccio di ferro di Mainiero e la politica sotto la supervisione di poteri forti

Un esposto datato 26 luglio 2013, presentato dal consigliere comunale Giuseppe Mainiero, continua a far discutere a distanza di oltre dieci anni. Il documento, mostrato in Consiglio comunale, denunciava presunte irregolarità nella cessione del ramo d’azienda di Amica, la società che fino a quel momento gestiva la raccolta rifiuti a Foggia, a Amiu Bari.

La vicenda ha segnato profondamente la politica foggiana, con Mainiero sempre in prima linea per contestare l’operazione. Ma il suo è stato un tentativo di difendere la trasparenza e gli interessi della città, oppure una battaglia personale contro una scelta politica ben precisa?

L’affondo di Mainiero: un’operazione illegittima?

Il cuore delle accuse di Mainiero riguarda la modalità con cui il Comune di Foggia è entrato in Amiu Bari. Secondo il consigliere, l’acquisizione avrebbe dovuto includere l’assorbimento dei lavoratori già impiegati in Amica, cosa che invece non sarebbe avvenuta. Al contrario, Amiu Bari avrebbe potuto assumere nuovo personale con contratti più precari, penalizzando i dipendenti storici e alterando il sistema previdenziale.

Oltre alla questione occupazionale, Mainiero ha sollevato dubbi sulla sostenibilità finanziaria dell’operazione. I numeri sembrano dargli ragione: fino al 2013, Amiu Bari registrava perdite o utili minimi, ma dopo l’ingresso di Foggia, gli utili lordi sarebbero schizzati oltre i 40 milioni di euro. Questo, secondo lui, dimostrerebbe che l’accordo ha favorito Bari a discapito di Foggia.

Una battaglia fondata o un’ossessione politica?

Nonostante le denunce, la magistratura non ha mai dato seguito all’esposto di Mainiero, segno che non sono stati ravvisati elementi sufficienti per configurare reati o illeciti. Tuttavia, con la recente stipula del nuovo contratto con Amiu, la magistratura ha iniziato a contestare una serie di eventi, addebitando le responsabilità alla tecnostruttura e non alla politica che ha sottoscritto l’accordo.

Questa distinzione appare ambigua: se ci sono irregolarità, perché la politica non viene coinvolta? Se invece tutto è stato fatto in regola, perché la magistratura sta intervenendo solo adesso? È possibile che il caso sia stato sottovalutato all’epoca? Oppure Mainiero sta semplicemente insistendo su una battaglia personale?

Il portale YouFoggia.com si interroga su questi aspetti, chiedendosi se sia stato un errore archiviare l’esposto del 2013 o se davvero non ci fossero irregolarità.

Le richieste di Mainiero: fuori da Amiu Bari

Oggi il quadro finanziario è cambiato: Amiu Bari registra nuovamente perdite per diversi milioni di euro, e Foggia si trova a dover coprire parte di questo disavanzo. Per Mainiero, la soluzione è una sola:

“Per Foggia è fondamentale e obbligatorio uscire da Amiu. Dobbiamo stracciare quel contratto”.

Il consigliere ha chiesto un Consiglio comunale monotematico per discutere il futuro della gestione rifiuti, e ha proposto tre azioni concrete:

  1. Cessione della partecipazione in Amiu Bari
  2. Recesso dal contratto attuale
  3. Creazione di una società in house interamente controllata dal Comune di Foggia

Quale futuro per la gestione rifiuti a Foggia?

Se il Comune dovesse decidere di uscire da Amiu Bari, si aprirebbero diversi interrogativi:

  • Chi gestirebbe il servizio?
  • Quali sarebbero i costi per la città?
  • Che fine farebbero i lavoratori attualmente impiegati?

Inoltre, il servizio attuale è spesso criticato per la sua inefficienza: mezzi obsoleti, spazzatrici noleggiate e già guaste dopo poche settimane, un costo elevato senza un netto miglioramento della pulizia urbana.

Per avere risposte certe sull’acquisizione e sulla gestione di Amiu Bari, sarebbero necessari due giudizi chiave:

  1. Quello della magistratura ordinaria, che dovrebbe chiarire se l’operazione è stata condotta nel rispetto della legge.
  2. Quello della magistratura contabile, che dovrebbe verificare se i costi sostenuti dal Comune di Foggia siano stati adeguati o eccessivi.

Ma queste verifiche verranno mai fatte? O continuerà a prevalere la logica della continuità, lasciando che Foggia rimanga legata ad Amiu Bari senza soluzioni alternative?

La partita è ancora aperta, e di certo il dibattito su Amiu non si spegnerà tanto facilmente.

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