Foggia:Fallimento Amica il giudice bacchetta la sindaca per l’inerzia sul procedimento da oltre 50 milioni di euro

Il Tribunale Fallimentare ha richiamato il Comune di Foggia, nella persona della sindaca Maria Aida Tatiana Episcopo, per non aver intrapreso alcuna iniziativa concreta relativa al fallimento della ex azienda speciale Amica Spa, un procedimento che mette in gioco oltre 50 milioni di euro. È quanto emerge dal provvedimento della giudice Giacoma Fanizza, che ha disposto il rinvio dell’udienza al 3 aprile 2025.

Un richiamo alla chiarezza e all’azione

Il provvedimento della giudice Fanizza evidenzia una grave mancanza di comunicazione da parte del Comune riguardo alle determinazioni necessarie per risolvere il complesso contenzioso. Secondo il Tribunale, la Pubblica Amministrazione ha l’obbligo di agire formalmente, con atti sottoposti al vaglio della Giunta e corredati da puntuali motivazioni scritte. Questi atti dovrebbero esprimere chiaramente la posizione dell’Ente, sia in caso di accettazione o rifiuto delle proposte giudiziarie, sia nella formulazione di alternative risolutive.

La mancata azione del Comune, secondo il Tribunale, non solo rallenta il procedimento, ma potrebbe rappresentare un rischio concreto per la stabilità finanziaria dell’Ente. Un eventuale esito sfavorevole della causa, infatti, potrebbe gravare in maniera significativa sui conti pubblici, già in condizioni critiche.

Un consiglio comunale in difficoltà

Le difficoltà nel prendere decisioni sembrano essere legate a dinamiche interne al consiglio comunale, dove alcune figure appartenenti alla maggioranza potrebbero avere responsabilità pregresse nel fallimento dell’Amica.

COSA MOLTO INPORTANTE:

Il consigliere Mainiero aveva già sollevato il problema, sottolineando che il consiglio comunale avrebbe dovuto affrontare la questione con maggiore trasparenza.

Mainiero ha denunciato l’incompatibilità del consigliere Pontone, subentrato a Davide Emanuele (nominato assessore), in quanto primo dei non eletti del PD. Secondo l’articolo 64, comma 1, numero 4, del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), non può ricoprire la carica di consigliere comunale chi abbia una lite pendente con il Comune, a meno che questa non sia connessa all’esercizio del mandato.

Questa situazione di potenziale incompatibilità, unita all’immobilismo dell’amministrazione, sembra contribuire al mancato avanzamento delle decisioni necessarie.

Un futuro incerto per il Comune di Foggia

La mancata risposta del Comune alle sollecitazioni del Tribunale Fallimentare potrebbe avere conseguenze devastanti per le casse comunali. Con oltre 50 milioni di euro in ballo, l’eventuale soccombenza dell’Ente potrebbe portare a un aggravamento della situazione finanziaria, già segnata da numerosi problemi.

La prossima udienza, fissata per il 3 aprile 2025, rappresenta un momento cruciale per il futuro del Comune di Foggia. Tuttavia, senza un intervento tempestivo e una chiara strategia da parte dell’amministrazione, il rischio di ulteriori danni economici e istituzionali rimane altissimo.

Resta da vedere se la sindaca Episcopo e la Giunta saranno in grado di rispondere adeguatamente alle richieste del Tribunale e trovare una soluzione a questa delicata vicenda, che non solo mette a rischio i conti pubblici, ma mina la fiducia nella capacità dell’amministrazione di gestire le crisi.

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