Bari:Accorpamento scolastico a Vieste nessuna ritorsione, ma una questione di numeri e norme

La decisione di accorpare l’Istituto Alberghiero “Enrico Mattei” e l’Istituto Superiore “Fazzini-Giuliani” di Vieste continua a suscitare polemiche e dibattiti, ma dalla Regione Puglia arriva la precisazione: non si tratta di una ritorsione politica nei confronti del presidente della Provincia di Foggia, Giuseppe Nobiletti, ma di un’operazione frutto di una più accurata lettura delle norme e dei requisiti previsti.

Un atto tecnico e non politico

Secondo quanto comunicato dagli uffici regionali, l’accorpamento è stato deciso sulla base di criteri oggettivi e non di valutazioni politiche. La scelta è legata alle normative che regolano il dimensionamento scolastico, un processo che tiene conto del numero di studenti iscritti e delle disposizioni nazionali in materia. L’obiettivo dichiarato è razionalizzare le risorse disponibili, garantendo la sostenibilità degli istituti scolastici.

Nonostante ciò, la decisione avrà conseguenze significative, non solo per gli studenti e le famiglie, ma anche per il personale scolastico.

Le conseguenze sul personale e sui fondi

Con l’accorpamento, la nuova realtà scolastica avrà un solo dirigente scolastico e un unico direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga), comportando la cancellazione di un posto per entrambe le figure. Inoltre, sono previste ripercussioni sul personale amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata), che potrebbe subire una riduzione dell’organico.

Anche la disponibilità di fondi subirà cambiamenti. Gli istituti accorpati dovranno condividere risorse economiche che, in passato, erano assegnate separatamente a ciascuna scuola. Questo potrebbe tradursi in una gestione più complessa, con il rischio di un impatto negativo sulle attività didattiche e sui servizi offerti agli studenti.

Un problema di equilibri territoriali

La decisione della Regione ha sollevato preoccupazioni a Vieste, dove molti temono che l’accorpamento possa rappresentare un colpo all’identità e alla qualità dell’istruzione locale. Tuttavia, la Regione sottolinea che l’intervento si inserisce in un quadro più ampio di riorganizzazione del sistema scolastico in tutta la Puglia, con l’intento di ottimizzare risorse e garantire un equilibrio tra i diversi territori.

Una questione ancora aperta

Nonostante le rassicurazioni della Regione, la polemica non si placa. L’assessora all’Istruzione del Comune di Vieste, Graziamaria Starace, ha definito la decisione “uno sfregio alla nostra identità” e ha chiesto un ripensamento, evidenziando il rischio che l’accorpamento penalizzi una comunità già fragile dal punto di vista infrastrutturale ed educativo.

Il presidente Nobiletti, dal canto suo, si è detto preoccupato per le conseguenze di una decisione che non sembra tenere conto del lavoro svolto a livello provinciale, dove si era raggiunto un consenso per mantenere l’attuale assetto degli istituti.

Conclusione

Se da un lato la Regione ribadisce che l’accorpamento è frutto di una lettura tecnica delle normative e delle esigenze territoriali, dall’altro la comunità viestana teme che la decisione possa avere ripercussioni negative sulla qualità dell’istruzione e sul futuro del personale scolastico.

Resta da vedere se la Regione sarà disposta a rivedere le proprie scelte alla luce delle proteste locali o se, al contrario, porterà avanti l’accorpamento come parte di una strategia più ampia di riorganizzazione scolastica. Nel frattempo, la questione continua a tenere banco, alimentando il dibattito sul futuro della scuola in Capitanata.

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