Foggia:Conclusa l’indagine su una maxi truffa nel settore dell’acquacoltura 4 milioni di euro al centro della frode

Le indagini preliminari condotte dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, su delega della Procura Europea, sono giunte a conclusione, coinvolgendo nove soggetti accusati di gravi reati. I capi d’accusa includono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione e autoriciclaggio, con un danno complessivo stimato in oltre 4 milioni di euro.

L’avvio delle indagini e le dinamiche della frode

Le investigazioni, iniziate nel 2020, sono state condotte dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Foggia in collaborazione con la Compagnia di Manfredonia e la Capitaneria di Porto. L’attenzione si è concentrata sui destinatari di finanziamenti nazionali e comunitari destinati a progetti di acquacoltura, con particolare riguardo al Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP).

Gli inquirenti hanno scoperto un sistema fraudolento orchestrato attraverso cinque società cooperative sipontine, una delle quali già sottoposta a un’interdittiva antimafia. Queste società avevano richiesto fondi per la costruzione di impianti che, di fatto, non sono mai stati realizzati. Grazie a false documentazioni, i responsabili della frode sono riusciti ad ottenere 1,4 milioni di euro, mentre ulteriori 4 milioni sono stati bloccati grazie all’intervento tempestivo della Guardia di Finanza.

Sequestri e misure interdittive

Le autorità hanno emesso un provvedimento di sequestro sui 1,4 milioni di euro già erogati, avviando contestualmente le procedure per il recupero delle somme. Inoltre, quattro delle cinque società coinvolte sono state colpite da misure interdittive antimafia emesse dal prefetto di Foggia, impedendo loro di proseguire qualsiasi attività legata all’ottenimento di fondi pubblici.

Un intervento contro gli sprechi di denaro pubblico

Questa operazione si inserisce nella strategia più ampia della Guardia di Finanza di contrasto alle frodi che minano la trasparenza e l’efficacia dei finanziamenti pubblici. Proteggere il corretto utilizzo dei fondi nazionali ed europei è essenziale per garantire la crescita economica e occupazionale, soprattutto in settori strategici come quello dell’acquacoltura.

La presunzione di innocenza

I nove indagati restano presunti innocenti fino a una sentenza definitiva di condanna. Tuttavia, l’operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro le frodi ai danni della collettività. Il lavoro svolto dalle autorità rafforza la fiducia nei meccanismi di finanziamento pubblico, contribuendo a garantire che i fondi destinati allo sviluppo economico siano utilizzati correttamente e a beneficio del territorio.

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