Bari: Il Consiglio dei Ministri rinvia la decisione sul Comune supervisione o intervento?

BARI – La decisione sul futuro del Comune di Bari e sul possibile intervento per contrastare eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata slitta al nuovo anno. Il Consiglio dei Ministri, che avrebbe dovuto riunirsi ieri per affrontare diverse questioni urgenti, tra cui la nomina del commissario per la ricostruzione in Emilia Romagna, non si è tenuto. Di conseguenza, anche il “caso Bari” rimane in sospeso, con una decisione attesa prima della fine del 2024.

Le indagini e il lavoro degli ispettori

L’indagine “Codice Interno” sui rapporti tra mafia e politica ha portato alla nomina di ispettori da parte della Prefettura di Bari, incaricati di verificare eventuali infiltrazioni criminali all’interno dell’amministrazione comunale. Il loro lavoro si è concluso, ma spetta ora al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, formulare una proposta conclusiva.

Secondo alcune fonti, gli elementi raccolti non sembrerebbero sufficienti a giustificare lo scioglimento del Consiglio comunale. Tuttavia, il Viminale potrebbe adottare misure alternative, applicando i poteri di supervisione previsti dal Codice Antimafia.

Possibili interventi e scenari

Tra le opzioni al vaglio, si ipotizza la nomina di un tutor per alcune aziende comunali, che avrà il compito di monitorare e verificare le scelte gestionali. In particolare, l’attenzione è rivolta a:

  • Amtab, l’azienda di trasporto pubblico locale, già commissariata dal Tribunale per sospette infiltrazioni mafiose.
  • Il corpo dei vigili urbani, alcuni dei quali sono sospettati di avere rapporti troppo stretti con i clan del quartiere Japigia.

Inoltre, il Ministero dell’Interno potrebbe intervenire sulla struttura burocratica comunale per rimuovere eventuali dirigenti ritenuti responsabili di carenze nella vigilanza.

Le dichiarazioni del sindaco Leccese

Il sindaco Vito Leccese ha cercato di rassicurare la cittadinanza, dichiarandosi «molto tranquillo» rispetto all’esito dell’indagine. «Avendo nel mio passato conosciuto profondamente l’amministrazione comunale – ha affermato – sono molto tranquillo rispetto al fatto che in tutti questi anni non ho mai avvertito né condizionamenti né visto tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata all’interno dell’amministrazione comunale». Tuttavia, ha riconosciuto che «l’attesa del verdetto è un fatto che impatta emotivamente».

Un’attesa che pesa sulla città

La decisione sul “caso Bari” è cruciale per il futuro dell’amministrazione e per la credibilità delle istituzioni locali. In una città storicamente complessa sotto il profilo della criminalità organizzata, il verdetto del Viminale potrebbe rappresentare un punto di svolta, sia per riaffermare la trasparenza e la legalità, sia per intervenire laddove necessario.

Con il rinvio al 2024, la tensione rimane alta, ma il Comune spera in un esito che possa garantire stabilità amministrativa e serenità per i cittadini.

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