La Qualità della Vita in Italia: Foggia guadagna posizioni, ma i problemi restano,verde,strade, rifiuti

Ogni anno il Sole 24 Ore pubblica la sua indagine sulla qualità della vita nelle province italiane, un’analisi che fotografa il benessere del territorio attraverso 90 indicatori suddivisi in sei categorie: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, salute e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. L’edizione 2024 offre una panoramica interessante sulle realtà provinciali del Paese, evidenziando sia le eccellenze che le criticità.

Tra le novità di quest’anno, spicca il miglioramento di Foggia, che guadagna otto posizioni passando dal 107° al 99° posto. Un risultato accolto da alcuni giornali locali come una piccola vittoria, ma che merita una riflessione più approfondita.

Un avanzamento che non basta

Il balzo in avanti di Foggia nella classifica generale è certamente positivo, ma bisogna considerare il contesto: la città resta tra le ultime dieci province italiane, segno che i problemi strutturali continuano a incidere sulla qualità della vita.
Molti cittadini e alcuni consiglieri comunali, sia di opposizione che di maggioranza, hanno evidenziato come questa classifica non fotografi appieno le difficoltà quotidiane. Tra le criticità segnalate figurano:

  • Raccolta dei rifiuti: il servizio è spesso insufficiente e disorganizzato.
  • Manutenzione delle strade e del verde pubblico: numerose strade, tra cui via Lecce, viale Michelangelo e viale Europa, sono in pessime condizioni, così come molte aree verdi.
  • Sicurezza: il tasso di criminalità e la percezione di insicurezza rimangono elevati, contribuendo a un senso di ansia diffuso tra i cittadini.

Queste problematiche non solo influenzano negativamente la vita quotidiana dei foggiani, ma pongono interrogativi sulla capacità dell’amministrazione comunale di affrontarle in modo efficace.

La classifica generale: vincono le province medie, soffrono le metropoli

Nella top 10, le grandi città faticano a competere con le province medie. Bologna, unica metropoli presente, scende al 9° posto. Monza e Brianza, Cremona, Udine, Verona e Vicenza dominano le prime posizioni, mentre Milano (12°), Firenze (36°) e Roma (59°) registrano crolli significativi. Napoli, penultima, e Torino (58°) completano il quadro di una crisi diffusa per le aree metropolitane.

Questo calo è attribuibile all’introduzione di nuovi indicatori, come la disuguaglianza nei redditi e il numero di mensilità necessarie per acquistare una casa, oltre alla frenata del PIL pro capite, che cresce maggiormente al Sud.

Le eccellenze italiane nelle categorie specifiche

Le classifiche di settore offrono uno spaccato interessante:

  • Ricchezza e consumi: Biella guida la classifica.
  • Affari e lavoro: Milano resta in vetta.
  • Ambiente e servizi: Brescia primeggia.
  • Demografia, salute e società: Bolzano si conferma leader.
  • Giustizia e sicurezza: Ascoli Piceno occupa il primo posto.
  • Cultura e tempo libero: Trieste eccelle.

Inoltre, Firenze conquista il primo posto nella “Qualità della vita delle donne”, grazie a parametri come tasso di occupazione femminile e imprese guidate da donne.

L’Agenda 2030 come nuovo metro di valutazione

Un’importante novità di questa edizione è l’integrazione degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU. Oltre 120 parametri sono stati raggruppati per misurare la sostenibilità delle province in relazione a 15 dei 17 obiettivi globali, come la lotta alla povertà e ai cambiamenti climatici. Ne emergono risultati interessanti:

  • Bologna è la più vicina al Goal sull’«Istruzione di qualità».
  • Milano si distingue per il «Lavoro dignitoso e crescita economica».
  • Oristano eccelle nella «Pace, giustizia e istituzioni solide» grazie al basso tasso di criminalità.

Conclusione

Il miglioramento di Foggia nella classifica del Sole 24 Ore è un segnale incoraggiante, ma non deve far dimenticare le gravi lacune che continuano a penalizzare il territorio. Le amministrazioni locali devono concentrarsi su interventi concreti per migliorare i servizi essenziali e garantire una maggiore sicurezza, ascoltando le segnalazioni dei cittadini.

La classifica, con i suoi 90 indicatori, offre uno strumento utile per riflettere sulle priorità da affrontare, ma il cambiamento reale passa dalle azioni sul campo. In un contesto in cui le medie province emergono come modelli di vivibilità, anche le città come Foggia devono cogliere l’opportunità di trasformare questo piccolo passo in un percorso di crescita duratura.

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