Operazione “Cripto”: Sette arresti per droga e favoreggiamento della latitanza dell’ex boss Marco Raduano
Un’operazione su vasta scala condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari ha portato all’arresto di sette persone, accusate di favoreggiamento della latitanza di Marco Raduano, 41 anni, detto “Pallone”, ex boss di Vieste e attuale collaboratore di giustizia. Raduano era evaso dal carcere di Badu e Carros, in Sardegna, il 24 febbraio 2023 ed è stato catturato l’1 febbraio 2024 in Corsica. L’operazione, denominata “Cripto”, ha anche svelato un vasto traffico internazionale di droga.Gli arrestati e i ruoli nel clan
Tra gli arrestati figurano figure chiave del sodalizio criminale:
- Michele Gala, 37 anni, alias “Pinguino”, considerato il gestore della cassa comune del clan.
- Antonio Germinelli, 33 anni, soprannominato “Pescecane”.
- Michele Murgo, 28 anni, noto come “U’ Bell” o “Il londinese”, descritto da Raduano come uno dei suoi uomini più fidati.
- Danilo Notarangelo, 34 anni.
- Marco Rinaldi, 30 anni, detto “Il veneziano”.
Ai domiciliari è finito Matteo Colangelo, 28 anni. I sette arrestati sono accusati di aver favorito la latitanza di Raduano e di aver contribuito al controllo del territorio di Vieste.
L’indagine e la cattura in Corsica
La svolta nelle indagini è arrivata monitorando i fedelissimi di Raduano, permettendo di ricostruire la rete di contatti che ha portato alla sua localizzazione in Corsica, precisamente a Bastia. Qui, Raduano si nascondeva nei pressi di un vivaio gestito da Marco Furfaro, un uomo con presunti legami con la criminalità organizzata. Decisivo è stato il pedinamento di una donna vicina al boss, fermata nei pressi di un ristorante ad Aleria poco prima di incontrarlo.
Traffico internazionale di droga
L’operazione “Cripto” ha permesso di ricostruire un traffico internazionale di hashish e marijuana. Le sostanze stupefacenti venivano prodotte e preparate tra il Marocco e la Spagna per poi essere spedite in Italia attraverso corrieri. Questo traffico riforniva il mercato illegale della droga a Vieste, consolidando ulteriormente il potere del clan.
Indagini parallele e sviluppi futuri
Oltre alle indagini della DDA di Bari, altre 14 persone, tra cui un agente penitenziario, Salvatore Deledda, sono sotto inchiesta dalla Procura di Cagliari per aver favorito l’evasione di Raduano. Le indagini proseguono per smantellare completamente la rete criminale che ha garantito la latitanza del boss e alimentato il mercato della droga.
L’operazione rappresenta un duro colpo per l’organizzazione, ma le autorità restano vigili per evitare nuove infiltrazioni criminali sul territorio.