Lecce: Condannato a Tre Anni e Nove Mesi l’ex PM Michele Ruggiero
Il tribunale di Lecce ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di Michele Ruggiero, ex pubblico ministero di Trani e Bari, infliggendogli una pena di tre anni e nove mesi di reclusione. Il procedimento, presieduto da un giudice monocratico, ha riguardato l’accusa di falso ideologico in relazione all’inchiesta denominata “Sistema Trani”.
Le Accuse e la Sentenza
L’accusa contestava a Ruggiero di aver riassunto in modo non fedele i verbali di alcune persone informate sui fatti, alterando la realtà delle dichiarazioni rese durante le indagini. Il pm Simona Rizzo aveva richiesto una condanna a tre anni e sei mesi, leggermente inferiore rispetto alla pena effettivamente comminata.
Oltre alla condanna detentiva, il tribunale ha disposto l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni e una provvisionale di 20mila euro a favore di Giuseppe Di Marzio, ex vicesindaco di Trani e parte lesa nel procedimento.
Il Precedente e il Futuro di Ruggiero
Questa non è la prima condanna per Ruggiero. In passato, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) lo aveva già sospeso per due anni, in seguito a una sentenza definitiva di sei mesi per tentata violenza privata nei confronti di alcuni testimoni, sempre nell’ambito della stessa inchiesta.
Concluso il periodo di sospensione, Ruggiero rientrerà in servizio come giudice civile a Torino, segnando così un cambio di ruolo dopo le vicende giudiziarie che hanno compromesso la sua carriera inquirente.
Il Caso “Sistema Trani”
L’inchiesta “Sistema Trani” si è rivelata particolarmente complessa e controversa, con ripercussioni significative sia per gli imputati coinvolti sia per la credibilità del sistema giudiziario. La condanna di Ruggiero rappresenta uno degli sviluppi più rilevanti, ponendo l’accento su presunte irregolarità nella conduzione delle indagini.
La sentenza emessa dal tribunale di Lecce segna un capitolo importante nella vicenda giudiziaria di Michele Ruggiero, sottolineando la gravità delle accuse mosse a suo carico. Tuttavia, con il rientro in magistratura previsto al termine della sospensione, si aprirà una nuova fase per l’ex pm, che dovrà affrontare il proprio futuro professionale con un ruolo diverso e un’attenzione mediatica ancora viva.