Basilicata-Potenza: Emergenza idrica file per l’acqua come ai tempi del terremoto del 1980

Scene drammatiche a Potenza, dove i cittadini sono costretti a mettersi in fila davanti ai tendoni della Protezione Civile per raccogliere acqua potabile. Le immagini, che ricordano l’emergenza Covid o addirittura il terremoto del 1980 – di cui oggi ricorre il 44° anniversario – raccontano una crisi senza precedenti: da circa due mesi, l’acqua corrente è diventata un lusso in gran parte della provincia.

29 comuni senz’acqua: la crisi della diga Camastra

La crisi idrica coinvolge 29 comuni lucani, tutti serviti dalla diga Camastra, ormai ridotta a una distesa di fango e detriti. I segnali di un sistema in difficoltà erano già emersi lo scorso giugno, ma nelle ultime settimane la situazione è precipitata. Le riserve idriche sono insufficienti, e la carenza d’acqua si è aggravata al punto che l’erogazione è sospesa in molte aree già dalle prime ore del pomeriggio.

Oggi e domenica, l’acqua sarà interrotta dalle 14, anticipando di quattro ore le già limitate finestre di distribuzione. La popolazione, esasperata, deve affidarsi alle autobotti e ai punti di distribuzione gestiti dalla Protezione Civile.

L’impatto sulla popolazione

L’emergenza sta mettendo in ginocchio famiglie e attività economiche. Lavarsi, cucinare e svolgere attività quotidiane è diventato complicato, mentre cresce l’indignazione per l’assenza di interventi strutturali. “Non è possibile vivere così nel 2024,” lamentano i cittadini in fila.

La situazione richiama alla memoria periodi di profonda crisi, come quello del terremoto del 1980. In quel caso, l’emergenza era legata a una catastrofe naturale; oggi, invece, è la gestione delle risorse idriche a essere sotto accusa.

Le cause e i ritardi negli interventi

La diga Camastra, una delle principali fonti d’acqua della zona, è vittima di anni di scarsa manutenzione e del cambiamento climatico, che ha drasticamente ridotto le piogge. A ciò si aggiungono perdite lungo la rete idrica e una gestione giudicata inefficiente dai residenti.

Le autorità locali hanno annunciato piani di emergenza e lavori di recupero, ma i tempi sono lunghi, e la popolazione teme che l’emergenza si protragga per tutto l’inverno.

Le prospettive

Mentre la Protezione Civile continua a lavorare per garantire l’acqua potabile attraverso i punti di distribuzione, è chiaro che la crisi idrica richiede soluzioni strutturali. Investimenti in infrastrutture, una migliore gestione delle risorse e interventi per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico sono imprescindibili per evitare il ripetersi di situazioni simili.

Intanto, Potenza e i comuni limitrofi affrontano giorni di difficoltà e tensione, sperando in un rapido miglioramento di una situazione che appare tutt’altro che risolta.

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