Basilicata-Potenza: Acque non conformi dubbi sulla classificazione A2 per Acquedotto Lucano

Le analisi condotte da Acquedotto Lucano sul campionamento delle acque del 20 novembre hanno evidenziato parametri non conformi ai valori limite stabiliti dalla Tabella 1A, Allegato 2, Parte III, Categoria A2 del D.lgs 152/06. Questo risultato solleva dubbi importanti sulla qualità dell’acqua erogata e sulla sua classificazione, che potrebbe essere di Categoria A3 invece che A2.

Cosa significa la classificazione A3?

Secondo la normativa, le acque di Categoria A3 possono essere utilizzate per il consumo umano solo in circostanze eccezionali, ovvero quando non esistono fonti alternative di approvvigionamento. Tuttavia, per rispettare gli standard di qualità richiesti, le acque A3 devono essere sottoposte a un trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione.

L’eventualità di un declassamento della qualità delle acque pone interrogativi cruciali: il potabilizzatore attuale è adeguato per trattare acque di Categoria A3? Sono in atto misure straordinarie per garantire la sicurezza dell’acqua distribuita ai cittadini?

Le analisi: un quadro di incertezza

Il 20 novembre, Acquedotto Lucano ha eseguito analisi interne e affidato ulteriori campionamenti a un laboratorio esterno. Anche i dati precedenti – datati 5 e 19 novembre – sollevano preoccupazioni, mentre il reportage dell’Arpab del 13 novembre sembra confermare una situazione critica. Nonostante queste verifiche, la classificazione definitiva delle acque richiederebbe un monitoraggio costante di almeno 8-12 analisi distribuite nel corso di un anno, come previsto dalle linee guida per determinare la categoria di appartenenza.

Le implicazioni per i cittadini

Se la classificazione delle acque risultasse effettivamente A3, i tempi e i costi per adeguare il trattamento potrebbero essere significativi, con ripercussioni dirette sui cittadini, sia in termini di qualità del servizio che di eventuali aumenti tariffari. Inoltre, l’incertezza sulla sicurezza dell’acqua alimenta preoccupazioni sulla gestione delle risorse idriche e sull’affidabilità degli interventi correttivi.

Cosa serve per garantire la sicurezza?

Per evitare ulteriori disagi e garantire che le acque distribuite rispettino gli standard per il consumo umano, è essenziale:

  • Eseguire monitoraggi regolari per confermare o escludere la classificazione A3.
  • Adeguare i potabilizzatori ai requisiti della Categoria A3, qualora necessario.
  • Assicurare la trasparenza sui risultati delle analisi e sulle azioni intraprese.

La domanda chiave resta: le acque fornite da Acquedotto Lucano sono effettivamente di Categoria A2, come dichiarato in passato, o occorre rivedere l’intero sistema di trattamento e distribuzione? La risposta è cruciale per la salute pubblica e per la fiducia dei cittadini.

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