Foggia:Come si fanno fallire le aziende sane”: il grido d’allarme di Automazione Sud
Albano Laziale (Roma) – La conferenza stampa organizzata in Fiera a Foggia dall’imprenditore Fortunato Di Masi, direttore della Automazione Sud srl,(comm.la collaborazione della Direzione dell’Ente Fiera) ha acceso i riflettori su un tema di drammatica attualità: come aziende solide e ben avviate possano trovarsi sull’orlo del baratro per inefficienze burocratiche e mancate liquidazioni da parte delle istituzioni.
Automazione Sud, realtà specializzata in sistemi elettrici, vanta un portafoglio di opere prestigiose come il centro direzionale Accenture di Roma, il Rettorato di Roma Tre, le Torri dell’EUR e l’università di Pavia. Tuttavia, l’azienda è ora bloccata da ritardi nella liquidazione dei Sal (Stati di avanzamento lavori) relativi a un progetto da 13 milioni di euro, affidato in subappalto a Automazione Sud. Una somma di 678mila euro – pari al 17% del fatturato dell’azienda – è rimasta insoluta per le fatture emesse nel 2021 e 2022, generando una crisi finanziaria che ha paralizzato i lavori per il parcheggio e i nuovi uffici.
L’assenza delle istituzioni e il rischio di una “cattedrale del deserto”
Durante la conferenza, Di Masi (non è la prima volta che sollecita la Regione a trasferire i fondi) ha puntato il dito contro le assenze clamorose di Regione Puglia, Ente Fiera, Comune di Foggia e Provincia, lamentando la mancanza di un confronto diretto. “Come può Foggia risalire le posizioni nella qualità della vita se il sindaco non si attiva per evitare che un’opera importante si trasformi in una nuova cattedrale del deserto?”, ha dichiarato.Da indiscrezioni raccolte pare che l’assessorato al bilancio della Regione Puglia che bloccherebbe il trasferimento dei fondi.
L’unico interlocutore che ha cercato un dialogo è stato l’ingegner Pippo Cavaliere, direttore dei lavori. Di Masi ha però evidenziato l’inerzia della politica locale,sembra che i politici locali siano bloccati e vogliono entrare nella partita perché,sembra che ci sia uno scontro tra Piemontese e Ursitti segretario dell’Ente Fiera, sottolineando come l’opposizione sembri più interessata al fallimento della Giunta attuale che al destino delle imprese coinvolte.
Un circolo vizioso: i costi per le imprese
La situazione è aggravata da un meccanismo che penalizza le aziende in ogni fase:
- Acquisti anticipati: Le imprese acquistano materiali con pagamenti a 60-90 giorni.
- Maestranze: Gli stipendi devono essere corrisposti puntualmente ogni mese.
- Fisco e bilancio: Le fatture emesse concorrono alla formazione degli utili, tassati nonostante non siano state incassate.
- Ricorso alle banche: Per sopravvivere, le aziende devono rivolgersi agli istituti di credito, sostenendo costi aggiuntivi per interessi e commissioni.
“Ad oggi siamo in attesa di pagamenti”, ha spiegato Di Masi, aggiungendo che questa spirale di spese e ritardi mina la stabilità di aziende sane.
Un appello al nuovo commissario
L’imprenditore ha concluso con un appello al nuovo commissario designato, auspicando un incontro per sbloccare una situazione che sta soffocando l’intero comparto. “Mi auguro che possa intervenire presto per sbloccare i pagamenti e dare ossigeno alle imprese che credono nel territorio e nel lavoro.”
Questa vicenda è il simbolo di un sistema che, con inefficienze e mancanze istituzionali, rischia di compromettere il tessuto produttivo italiano. Una riflessione urgente è necessaria per evitare che altre “aziende sane” finiscano per soccombere.