Bari:Ex Dirigente della Protezione Civile Condannato a un Risarcimento di 500mila Euro alla Regione Puglia per Danno Patrimoniale

Ex Dirigente della Protezione Civile Condannato a un Risarcimento di 500mila Euro alla Regione Puglia per Danno Patrimoniale

Mario Lerario, ex dirigente della Protezione Civile della Regione Puglia e 52enne originario di Acquaviva delle Fonti, è stato condannato dalla Corte dei Conti pugliese a risarcire la Regione con una somma di 500mila euro. La sentenza si riferisce a un danno patrimoniale e a disservizi derivanti dalla gestione di alcuni appalti pubblici tra il 2020 e il 2021. La cifra stabilita comprende, oltre al danno economico diretto, il costo del tempo sottratto ai suoi compiti istituzionali a causa delle sue condotte illecite.

Le Condanne Penali e i Procedimenti Giudiziari

Lerario si trova attualmente agli arresti domiciliari, pur avendo ottenuto un permesso per recarsi al lavoro. Recentemente, su di lui sono state emesse due condanne penali per corruzione: la prima, in primo grado, a 5 anni e 4 mesi di reclusione; la seconda, in appello, ridotta a 4 anni e 4 mesi. L’ex dirigente era stato arrestato il 23 dicembre 2021, colto in flagranza di reato.

Le Accuse: Tangenti e Violazione delle Normative sugli Appalti

L’accusa sostiene che Lerario abbia ricevuto tangenti per un totale di 30mila euro da due imprenditori. I fondi illeciti sarebbero stati corrisposti come contropartita per l’affidamento di alcuni appalti pubblici, che sarebbero stati gestiti violando le normative di settore. In particolare, gli appalti sono stati suddivisi in lotti in modo artificioso, eludendo il rispetto del principio di rotazione degli operatori economici e delle regole che garantiscono trasparenza e concorrenza negli appalti pubblici.

Le Implicazioni per la Regione e per la Pubblica Amministrazione

Questa condanna rappresenta un caso significativo per la Regione Puglia e solleva questioni rilevanti sull’integrità e la trasparenza della gestione pubblica. La Corte dei Conti ha ritenuto che il comportamento di Lerario non abbia solo arrecato un danno economico, ma anche compromesso l’efficienza della Protezione Civile, sottraendo tempo e risorse agli scopi istituzionali.

Il caso Lerario mette in evidenza l’importanza della vigilanza nella gestione dei fondi pubblici e l’urgenza di rafforzare i controlli contro pratiche corruttive nella pubblica amministrazione. La Regione Puglia, oltre a essere risarcita del danno subito, dovrà continuare a lavorare per garantire che i processi di affidamento degli appalti avvengano nel rispetto delle normative, per mantenere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e assicurare che le risorse pubbliche siano impiegate a beneficio della collettività.

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