Indagine sui dati rubati:Perché si spia nei conti e chi li aiuta, Chi sono i dipendenti infedeli?

Per “dipendenti infedeli” si intendono quei membri di un’organizzazione che, per ragioni personali, economiche o ideologiche, abusano della propria posizione lavorativa per accedere e divulgare informazioni riservate o sensibili. Questo comportamento, noto come insider threat, rappresenta una delle minacce più difficili da identificare e gestire in ambito aziendale e può provocare gravi danni sia sul piano economico che su quello reputazionale. I dipendenti infedeli, infatti, possono vendere informazioni a concorrenti o a cybercriminali, mettendo a rischio la sicurezza dei dati aziendali, l’integrità dei sistemi e la fiducia nei confronti dell’organizzazione.

Perché i dipendenti infedeli sono un pericolo?

Gli insider threat costituiscono una minaccia complessa poiché provengono dall’interno dell’azienda, da persone che hanno accesso autorizzato a dati e sistemi critici. Diversamente dalle minacce esterne, che spesso si presentano sotto forma di cyberattacchi diretti, gli insider agiscono con il vantaggio della fiducia e dell’accesso ai sistemi, il che li rende più difficili da individuare. I danni provocati possono includere il furto di proprietà intellettuale, la perdita di informazioni strategiche e il danneggiamento della reputazione, con effetti economici considerevoli per l’azienda.

Le ragioni che spingono i dipendenti a tali comportamenti sono molteplici: alcuni potrebbero agire per vendetta o insoddisfazione, altri per motivazioni finanziarie o a causa di pressioni esterne, mentre in alcuni casi potrebbe trattarsi di semplice negligenza. Per le aziende, quindi, è essenziale sviluppare strategie preventive e misure di controllo per arginare questo tipo di rischio.

Strategie per identificare e prevenire i dipendenti infedeli

Le aziende possono adottare diverse pratiche per identificare e gestire i rischi legati ai dipendenti infedeli, tra cui:

  1. Monitoraggio delle attività: Il monitoraggio degli accessi e delle attività sui sistemi aziendali può aiutare a individuare comportamenti anomali, come l’accesso a dati che non rientrano nelle mansioni del dipendente. Tuttavia, è necessario che queste pratiche siano svolte in conformità con le normative locali sulla privacy, soprattutto in Europa, dove il GDPR impone limitazioni rigorose.
  2. Strumenti di rilevamento delle anomalie: Sistemi di sicurezza avanzati come il monitoraggio delle credenziali e la gestione degli accessi consentono di individuare l’uso anomalo degli account aziendali. Questi strumenti analizzano i comportamenti degli utenti e possono segnalare attività sospette, come l’esportazione di grandi quantità di dati o l’accesso fuori orario.
  3. Formazione e sensibilizzazione: L’educazione dei dipendenti alla protezione dei dati e all’etica aziendale è fondamentale per prevenire comportamenti rischiosi. Una cultura aziendale incentrata sulla trasparenza e sulla responsabilità può ridurre il rischio di infedeltà interna.
  4. Gestione degli accessi: Limitare l’accesso a informazioni sensibili ai soli dipendenti interni ed evitare di esternalizzare ruoli critici sono misure importanti per ridurre la vulnerabilità. Gli accessi amministrativi dovrebbero essere concessi con cautela e preferibilmente riservati a membri del personale diretto, evitando l’impiego di fornitori o subappaltatori per ruoli sensibili.

Le sfide normative per la gestione degli insider threat in Europa

In Europa, le aziende che desiderano monitorare le attività dei dipendenti devono rispettare il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che pone una serie di restrizioni per garantire la privacy dei lavoratori. Il GDPR stabilisce vari principi che le organizzazioni devono osservare quando adottano misure di controllo per proteggere la sicurezza dei dati:

  • Principio di Trasparenza: Le aziende sono tenute a informare i dipendenti riguardo alle pratiche di monitoraggio, specificando quali dati vengono raccolti, come verranno utilizzati e per quale motivo. La trasparenza è essenziale per mantenere la fiducia e garantire che le misure di sicurezza non violino i diritti dei dipendenti.
  • Limitazione delle Finalità: I dati raccolti attraverso il monitoraggio devono essere utilizzati solo per scopi specifici e legittimi, come la protezione della sicurezza aziendale. Non è permesso usare questi dati per scopi non dichiarati, evitando così abusi o intrusioni eccessive nella privacy dei lavoratori.
  • Proporzionalità e Necessità: Qualsiasi misura di monitoraggio deve essere proporzionata rispetto all’obiettivo da raggiungere e non deve violare la privacy dei dipendenti in modo eccessivo. Questo significa che il monitoraggio deve essere giustificato, necessario e non intrusivo oltre il limite strettamente indispensabile.
  • Minimizzazione dei Dati: Le aziende devono raccogliere solo i dati strettamente necessari per raggiungere gli obiettivi di sicurezza. La raccolta di informazioni superflue o non pertinenti è proibita dal GDPR, poiché rappresenterebbe una violazione del diritto alla privacy dei dipendenti.
  • Diritti degli Interessati: I dipendenti hanno diritti specifici sui propri dati personali, inclusi i diritti di accesso, rettifica e cancellazione. Le organizzazioni devono garantire che questi diritti siano rispettati, consentendo ai lavoratori di esercitare un controllo diretto sulle proprie informazioni personali.

I dipendenti infedeli rappresentano una delle minacce più difficili da gestire per le aziende moderne, soprattutto in un contesto normativo rigido come quello europeo. Affrontare questa sfida richiede un approccio che bilanci la sicurezza aziendale con il rispetto della privacy dei dipendenti. Attraverso misure preventive, monitoraggio proporzionato e conformità al GDPR, le organizzazioni possono proteggere le proprie informazioni critiche e, allo stesso tempo, preservare la fiducia e il benessere dei propri collaboratori.

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