Basilicata:Sanità lucana, il Presidente della Vito Bardi rinviato a giudizio accuse di concorso in induzione a dare o promettere utilità
Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, è stato rinviato a giudizio con l’accusa di concorso in induzione a dare o promettere utilità. La decisione è stata presa dal Giudice dell’udienza preliminare (GUP) di Potenza, Francesco Valente, nell’ambito di un’inchiesta che ha puntato i riflettori su presunti casi di corruzione e irregolarità all’interno del settore sanitario lucano.
L’inchiesta, avviata da tempo, aveva già avuto un impatto rilevante: il 7 ottobre 2022 portarono infatti all’arresto di due figure di spicco nella politica regionale. Tra loro, Francesco Piro, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale, finito in carcere, e Maria Di Lascio, ex sindaca di Lagonegro, che venne posta agli arresti domiciliari.
Vito Bardi, appartenente a Forza Italia, è una figura di rilievo nella politica lucana: eletto per la prima volta come governatore nel 2019, è stato confermato alla guida della Basilicata nell’aprile 2023, riscuotendo consensi anche nel recente voto regionale. Ora, però, il rinvio a giudizio rischia di incidere significativamente sulla sua amministrazione e di sollevare interrogativi tra i cittadini lucani riguardo alla gestione della sanità nella regione.
Il processo rappresenta un ulteriore capitolo nelle indagini sulla sanità in Basilicata, settore già oggetto di attenzione per questioni legate a inefficienze e presunti favoritismi. L’accusa di “induzione indebita a dare o promettere utilità” è un reato grave che si configura quando, secondo il codice penale italiano, un pubblico ufficiale induce una persona a promettere o dare denaro o altre utilità in modo improprio.
La vicenda avrà sviluppi giudiziari rilevanti nei prossimi mesi e potrebbe lasciare un’impronta duratura sulla politica e sull’amministrazione della Basilicata, ponendo il tema della trasparenza e della legalità nel cuore del dibattito pubblico regionale.