Foggia:La città si raccoglie per l’ultimo saluto a Michele, Gaetano e Samuel un’intera città unita nel dolore

Un’immensa folla di circa 15mila persone ha riempito lo stadio Pino Zaccheria di Foggia per dare l’ultimo saluto a Michele Biccari, 17 anni, Gaetano Gentile, 21 anni, e Samuel Del Grande, 13 anni, i tre giovani tifosi del Foggia tragicamente scomparsi in un incidente stradale il 13 ottobre. I ragazzi stavano rientrando a casa dopo aver assistito alla partita della loro squadra del cuore contro il Potenza, una serata che avrebbe dovuto essere di gioia e passione calcistica, ma che si è trasformata in una tragedia.

Sul campo dello stadio, trasformato per un giorno in una grande cattedrale a cielo aperto, l’inno del Foggia e un lungo e commosso applauso hanno accompagnato i feretri dei tre ragazzi. Le loro bare bianche erano adornate con le maglie della squadra e circondate da sciarpe inviate da tifoserie di tutta Italia, un segno tangibile della solidarietà che ha unito le diverse comunità calcistiche nel dolore.

La presenza del ministro dello Sport e l’omelia dell’arcivescovo Ferretti

Alle esequie, celebrate dall’arcivescovo di Foggia-Bovino, monsignor Giorgio Ferretti, hanno partecipato numerose autorità, tra cui il ministro dello Sport Andrea Abodi, che ha sottolineato l’importanza dei sentimenti di unità e umanità che emergono in momenti così tragici: “Ritrovarsi dolorosamente in occasioni come queste è il segno di un’umanità che c’è, e che dobbiamo rendere più presente nelle nostre giornate. Gli ultras sono una risorsa, così come tutte le tifoserie: il calcio senza tifosi non esiste”.

Nel corso della sua omelia, monsignor Ferretti ha rivolto parole toccanti a tutta la città e, soprattutto, ai giovani presenti, mettendo in luce il senso di ingiustizia e sgomento per la morte prematura di Michele, Gaetano e Samuel. “Non è giusto morire così”, ha affermato l’arcivescovo. “La morte di tre giovani sbatte in faccia a tutti noi una dura realtà. Siamo qui in uno stadio che dovrebbe essere luogo di gioia e sport, ma oggi si è trasformato nella cattedrale della nostra città”.

Ferretti ha poi ringraziato la comunità foggiana per essersi unita nel dolore e per aver dimostrato solidarietà verso le famiglie dei ragazzi: “Foggia non è fuggita indifferente, ma si è riunita come una famiglia, una comunità. Siamo qui con il cuore lacerato, ma anche con la speranza della resurrezione”.

Un abbraccio nazionale: gli ultras e la città in lutto

L’intera città di Foggia si è fermata per commemorare i tre giovani, con il lutto cittadino proclamato dalla sindaca e le strade nei pressi dello stadio interdette al traffico. Migliaia di persone hanno visitato la camera ardente, allestita nel palazzetto Preziuso, fin dall’arrivo delle salme da Potenza. Gli ultras, giunti da ogni angolo d’Italia, hanno reso omaggio con sciarpe, bandiere e cori, esprimendo la loro vicinanza non solo ai ragazzi scomparsi, ma anche alle loro famiglie e alla comunità foggiana.

Le tre bare, allineate una accanto all’altra, hanno ricevuto il saluto commosso di una città e di un Paese intero, uniti in un abbraccio che ha attraversato le barriere geografiche e sportive. La tragedia ha richiamato a Foggia non solo tifosi, ma anche semplici cittadini, istituzioni e membri della società civile, tutti uniti dal desiderio di testimoniare affetto e solidarietà.

Un messaggio di speranza nella tragedia

Il vescovo Ferretti ha concluso la sua omelia con un messaggio di speranza, nonostante il dolore: “Il pianto di Gesù di fronte all’ingiustizia della morte è la cosa più consolante che possa esistere. Cari genitori di Gaetano, Michele e Samuel, sentite il pianto di Gesù accanto a voi. Egli è qui con noi, ci abbraccia e ci accompagna. Non ci lascerà mai soli, perché ha vinto la morte con la resurrezione”.

La tragedia di Michele, Gaetano e Samuel ha colpito profondamente la comunità di Foggia e oltre, ma ha anche dimostrato la capacità di un intero territorio di unirsi e affrontare insieme il dolore, nella speranza che la memoria dei tre giovani possa essere accompagnata da un rinnovato impegno per la vita e per la solidarietà.

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