Foggia:Vogliono a tutti i costi “Il caso Pasqualone” parole decontestualizzate e un dibattito sulla sanità

Giuseppe Pasqualone, direttore generale degli Ospedali Riuniti, è finito al centro di una controversia per alcune dichiarazioni rilasciate in merito alla comunicazione tra operatori sanitari, pazienti e familiari. Sebbene Pasqualone abbia affermato che le sue parole siano state decontestualizzate, il dibattito che ne è scaturito ha sollevato una serie di interrogativi rilevanti, non solo sul suo ruolo come garante della qualità della sanità locale, ma anche sulle condizioni complessive del sistema sanitario del Sud Italia.(Esagerando)

Pasqualone ha spiegato che le sue affermazioni rappresentavano solo una parte di una riflessione più ampia e articolata sull’accaduto, e che dovrebbero essere valutate nel loro complesso. Secondo il direttore generale, le sue parole facevano principalmente riferimento a una problematica ben nota: la difficoltà nella comunicazione tra il personale sanitario e i pazienti o i loro familiari. Questo tema è stato già discusso a livello istituzionale, come egli stesso ha sottolineato:Pasqualone chiarisce “È a questo passaggio che fanno principalmente riferimento le mie parole, diversamente dal contesto rappresentato nella trasmissione”.

Tuttavia, le dichiarazioni di Pasqualone, indipendentemente dalle sue intenzioni, sono state utilizzate per sollevare questioni più ampie sulla gestione e la professionalità all’interno del sistema sanitario. Sono state modificate e riutilizzate ,volendo evidenziare a tutti i costi un’incapacità del direttore generale, cosa che non c’è ,di non conoscere a fondo i fatti interni al suo ospedale, ma gettano anche un’ombra di sospetto sul comportamento e sulla competenza degli operatori sanitari che egli stesso coordina.

A parere di Youfoggia.com “Questa situazione porta con sé due conseguenze rilevanti. La prima riguarda il clima generale che si crea intorno al personale sanitario. In un momento storico in cui i professionisti della salute sono già messi a dura prova da anni di pandemia, le parole di Pasqualone possono contribuire ad alimentare un’atmosfera di sfiducia, sospetto e condanna. Tale clima rischia non solo di minare il rapporto di cura tra pazienti e medici, ma anche di facilitare il manifestarsi di episodi di violenza fisica e verbale contro gli operatori sanitari, fenomeno che purtroppo si sta diffondendo in tutto il Paese.

“La seconda conseguenza, non meno importante, è il possibile danno all’immagine del sistema sanitario .
Strumentalizzare le dichiarazioni di un direttore generale hanno un impatto significativo sull’opinione pubblica, utilizzarle per creare insinuazioni sulla mancanza di professionalità o trasparenza rischiano di gettare discredito su un sistema sanitario che, seppur afflitto da criticità strutturali, (l’assessore in pectore alla Sanità Piemontese non si pronuncia),è composto da professionisti competenti che seguono le stesse regole e gli stessi principi deontologici validi su tutto il territorio nazionale”.

Il rettore Lo Muzio dichiara” In definitiva, questa vicenda solleva questioni cruciali sul rapporto tra istituzioni sanitarie e cittadini, e sull’importanza di una comunicazione chiara e trasparente, non solo tra operatori e pazienti, ma anche tra chi dirige il sistema e il pubblico”. Si comprende dalle dichiarazioni che il ruolo di un direttore generale non è solo quello di amministrare, ma anche di tutelare l’immagine e la reputazione del personale che coordina, proteggendolo da accuse infondate e fornendo un quadro realistico e contestualizzato delle problematiche.Aggiungiamo che si mette anche la politica che pur non conoscendo la situazione e non avendo competenze fa dichiarazioni “Richiederò al Ministro della Sanità l’invio degli ispettori per una verifica”.Questo alimenta uno stato di dubbio sulle competenze dei medici e alimenta polemiche inutili che possono portare ad azioni al quanto pericolose.

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