Foggia:Interrogativi sul sistema di controllo statale e le decisioni delle amministrazioni pubbliche
In questi ultimi anni, diversi uffici statali si sono trovati al centro di controversie legate a decisioni che riguardano società accusate di legami con la criminalità organizzata. Uno dei casi più recenti è quello della Prefettura di Barletta-Andria-Trani, guidata all’epoca dei fatti dal prefetto Maurizio Valiante, oggi prefetto di Foggia, che emise un’interdittiva antimafia nei confronti della società Cassandro Srl, riconducibile all’ agronomo Manlio Cassandro. La misura è stata motivata dal presunto legame della società con famiglie criminali come i Sinesi-Francavilla, una delle più potenti nel panorama malavitoso del foggiano.
L’interdittiva arriva in seguito all’inchiesta “Grande Carro”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari, che aveva portato all’arresto di Cassandro nell’ottobre 2020. Le indagini avevano evidenziato come l’agronomo avrebbe prestato la sua firma per certificare progetti che imprenditori, vicini ai clan, avrebbero utilizzato per ottenere illecitamente i fondi del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) pugliese.
Nonostante la gravità delle accuse, Cassandro è stato scarcerato poco dopo dal Tribunale del Riesame, che ha riscontrato un difetto di motivazione nell’ordinanza di custodia cautelare. Tuttavia, le prove raccolte durante le indagini hanno convinto la Prefettura della BAT a emettere comunque la misura interdittiva, considerando il rischio che la società potesse continuare a collaborare con ambienti criminali.
Al centro del caso c’è il presunto rapporto tra Manlio Cassandro e Antonio Andreano, figura legata alla criminalità organizzata dei Sinesi-Francavilla, come dimostrato da alcune fatture emesse nel 2019 per servizi di consulenza. Per il prefetto Valiante, questo rapporto dimostrerebbe una “continuità” della collaborazione tra Cassandro e ambienti malavitosi, giustificando l’interdittiva.
Tuttavia, gli sviluppi più recenti hanno sollevato interrogativi sul sistema di controllo statale. Nonostante l’interdittiva, la Cassandro Srl ha recentemente vinto un appalto presso il Comune di Foggia per rendicontare alcuni progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questo episodio ha sollevato dubbi sulla coerenza e l’efficacia dei controlli antimafia nelle gare d’appalto, soprattutto in un territorio come la Puglia, dove l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle attività economiche è un fenomeno ben noto.
Il rilascio di Cassandro dopo l’arresto e la successiva partecipazione della sua società a un importante progetto pubblico portano a chiedersi se vi siano stati errori nelle valutazioni o interpretazioni sbagliate da parte delle autorità. Il fatto che un imprenditore legato a indagini così gravi possa continuare a operare, persino vincendo appalti pubblici, ha sollevato preoccupazioni tra gli osservatori e ha aperto un dibattito sulla gestione delle interdittive antimafia e sull’efficacia delle misure preventive adottate dagli enti locali.
Questo caso evidenzia le complessità nel bilanciare la tutela della legalità con il rispetto delle garanzie processuali, soprattutto in contesti dove la criminalità organizzata riesce a insinuarsi nel tessuto economico e istituzionale. Le inchieste in corso saranno cruciali per chiarire le responsabilità e, possibilmente, correggere le falle del sistema di controllo.
Oggi a Foggia il dirigente dell’Area Rigenerazione Urbana Pnrr Alessia Cordisco, con determina del 4 ottobre, ha provveduto all’affidamento diretto. L’ente ha pescato dall’Albo dei fornitori del Comune, tramite piattaforma Traspare, la Società Cassandro srl.
L’importo per l’incarico, della durata di cinque mesi, è pari a 43.480 euro, compresi ribasso e Iva.
È la società dell’agronomo di Barletta Manlio Cassandro, considerato anche da queste parti uno dei massimi esperti in progettazione e finanziamenti, soprattutto in materia di Psr.Come si comporterà la Prefettura di Foggia con questa assegnazione.Vedremo …