Foggia:Processo per Tangenti Testimonianza chiave di Concetta Soragnese
Il processo in corso a Foggia, riguardante presunti casi di corruzione e tangenti nel Comune, ha visto ieri la testimonianza cruciale di Concetta Soragnese, consigliere comunale e teste d’accusa. La Soragnese ha confermato dichiarazioni rilasciate ai pubblici ministeri nel maggio 2021, in cui riferisce di un tentativo di corruzione da parte di Consalvo Di Pasqua, ex consigliere comunale, durante una riunione dei capigruppo nel settembre 2020.
Le accuse e il contesto
Secondo la Soragnese, Di Pasqua le avrebbe proposto un pagamento di 5.000 euro in cambio del suo voto favorevole su una proposta discussa in riunione. La testimone ha respinto fermamente l’offerta, sottolineando che la proposta di Di Pasqua fosse un tentativo di sondare la sua disponibilità a partecipare a una spartizione di tangenti. Questa testimonianza è emersa in un contesto più ampio che coinvolge 14 imputati accusati di vari reati, tra cui tentata concussione, corruzione, induzione indebita e peculato.
Gli imputati e le imputazioni
Tra gli imputati spiccano nomi di rilievo, inclusi l’ex sindaco Franco Landella e la moglie, Iolanda Daniela Di Donna, un funzionario del Comune. Gli altri includono ex consiglieri, imprenditori e funzionari pubblici. Le accuse principali riguardano un tentativo di concussione per un valore di 300.000 euro relativo a un appalto per l’illuminazione pubblica e corruzione per somme che vanno dai 20.000 ai 32.000 euro in vari contesti legati a convenzioni urbanistiche e pagamenti pubblici.
Dettagli delle accuse
Le imputazioni si articolano su vari reati, tra cui:
- Tentata concussione da 300.000 euro (imputato Landella).
- Corruzione da 32.000 euro, coinvolgendo vari imputati in cambio di voti favorevoli su proposte urbanistiche.
- Istigazione alla corruzione da un milione, sempre legata all’appalto per l’illuminazione pubblica.
- Peculato e tentato peculato per l’acquisto di beni con fondi pubblici destinati a scopi privati.
La difesa degli imputati
Tranne l’ex presidente del consiglio comunale Leonardo Iaccarino, che ha confessato la spartizione della tangente da 32.000 euro, gli altri imputati si dichiarano innocenti. La situazione si complica ulteriormente, considerando che i reati contestati sono di particolare gravità e riguardano le pratiche amministrative della città.
Prossimi passi
Il processo riprenderà in aula il 6 novembre. La testimonianza di Soragnese è fondamentale per chiarire le dinamiche interne al Comune e il livello di corruzione che avrebbe potuto infiltrarsi nell’amministrazione pubblica. Nella prossima udienza sarà ascoltato l’on. La Salandra . Il caso mette in luce la necessità di trasparenza e integrità nella gestione delle risorse pubbliche, in un momento in cui la fiducia dei cittadini nelle istituzioni è sempre più fragile.