Andria(BT):Sei arresti nella Bat per associazione a delinquere coinvolti in rapine, furti e riciclaggio
Un’importante operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di sei persone ad Andria, accusate di far parte di un’associazione a delinquere specializzata in rapine, furti e riciclaggio. L’operazione, condotta ieri mattina, ha visto l’impiego di 50 militari del Comando Provinciale di Barletta-Andria-Trani, coadiuvati dal 6° Nucleo Elicotteri, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia e dal Nucleo Cinofili di Modugno.
L’operazione “Raptor”
L’operazione, denominata “Raptor”, è il frutto di un’indagine complessa iniziata a dicembre 2023 e terminata a marzo 2024, portata avanti dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri della BAT, sotto la direzione della Procura di Trani. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’esistenza di una rete criminale ben organizzata, dedita a reati contro il patrimonio, tra cui rapine, furti e riciclaggio di beni di grande valore.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i sei arrestati facevano parte di un’associazione per delinquere ben radicata ad Andria, ma attiva anche fuori dalla provincia. La banda disponeva di armi e di strumenti avanzati per inibire le comunicazioni telefoniche e telematiche, rendendo più difficili le intercettazioni.
Gli arrestati
Quattro dei sei arrestati sono stati condotti in carcere:
- Massimo Grillo (51 anni), ritenuto il capo dell’organizzazione;
- Nicola Sgaramella (48 anni);
- Pietro Moschetta (45 anni);
- Vincenzo Lombardi (49 anni).
Altri due, Riccardo Zingaro (49 anni) e Giovanni Terlizzi (28 anni), sono stati posti agli arresti domiciliari.
Le attività criminali
Le indagini hanno evidenziato come l’associazione si specializzasse in furti e rapine di beni di ingente valore, quali macchine operatrici, cingolati, trattori stradali e rimorchi. Tra i vari reati contestati, spicca una rapina compiuta ai danni di un’azienda di trasporti di Andria, durante la quale i malviventi hanno minacciato il custode per rubare denaro.
Inoltre, sono stati accertati tre furti avvenuti rispettivamente a Matera, Trani e San Benedetto del Tronto, oltre a un tentativo di furto di mezzi pesanti e macchine operatrici a Trani, per un valore complessivo di circa 400mila euro. Grazie all’intervento tempestivo dei Carabinieri, i mezzi rubati sono stati recuperati e restituiti ai legittimi proprietari.
Il linguaggio in codice
Le indagini si sono sviluppate su due fronti: da un lato, attraverso osservazioni e pedinamenti; dall’altro, grazie a un’intensa attività di intercettazione telefonica e ambientale. Gli investigatori hanno dovuto decifrare il linguaggio criptico utilizzato dagli indagati durante le comunicazioni via radio portatile. Tra le espressioni intercettate, “scatt sciann” indicava un’arma da fuoco, “toc toc” si riferiva ai telefoni, “chiacchiaraul” alle ricetrasmittenti, “cornut” agli inibitori di frequenza, “maciste” al trattore stradale, mentre “la gatta” era il nome in codice per l’auto veloce usata durante i colpi.
Il ruolo degli indagati
Secondo gli inquirenti, Massimo Grillo era il leader dell’organizzazione, mentre Nicola Sgaramella e Pietro Moschetta lo supportavano da vicino nelle operazioni criminali. Gli altri membri, Riccardo Zingaro, Giovanni Terlizzi e Vincenzo Lombardi, avrebbero avuto ruoli specifici a seconda delle azioni criminali pianificate.
Gli avvocati difensori degli indagati sono Francesco Pollice e Fabio Bisceglie, che assistono rispettivamente uno e cinque degli arrestati.
L’operazione “Raptor” ha permesso di smantellare un’organizzazione criminale che agiva con sofisticati mezzi e una struttura ben organizzata. L’intervento dei Carabinieri ha non solo arrestato i responsabili, ma ha anche consentito il recupero di beni rubati di grande valore, confermando l’efficacia delle forze dell’ordine nel contrastare le attività criminali contro il patrimonio.