Foggia: Centrodestra contro la sindaca Episcopo: “Nomine nei Cda senza trasparenza e regole eluse”
Le recenti nomine nei consigli d’amministrazione delle ex municipalizzate di Foggia hanno scatenato una dura polemica da parte del centrodestra, che accusa la sindaca Maria Episcopo di aver agito senza il rispetto delle norme previste. Secondo i consiglieri di opposizione, la modifica del numero di componenti dei CdA da tre a cinque avrebbe dovuto essere preceduta da un passaggio in Consiglio comunale per discutere e approvare la variazione. Tuttavia, questo passaggio sarebbe stato bypassato, suscitando l’accusa di aver eluso il Testo Unico degli Enti Locali.
In una nota ufficiale, il centrodestra critica aspramente l’amministrazione comunale per aver adottato un approccio che descrivono come il “manuale Cencelli”, un riferimento alla lottizzazione tipica della politica italiana, dove le nomine vengono fatte per bilanciare gli interessi dei partiti. Questo, secondo l’opposizione, è un segno di come il centrosinistra locale abbia disatteso i proclami iniziali della sindaca, che aveva promesso incarichi di alto profilo e trasparenza nelle nomine delle partecipate.
Accuse di incompetenza e pressioni politiche
Uno degli aspetti più critici sottolineati dal centrodestra riguarda la presunta mancanza di competenze dei nuovi nominati. “Nonostante alcuni curricula validi, nessuno ha le competenze necessarie in termini di titoli ed esperienza per gestire le singole partecipate”, si legge nella nota dei consiglieri. Le nomine sembrano più dettate, a loro dire, dalla necessità di soddisfare le richieste dei partiti di maggioranza piuttosto che da un reale bisogno di miglioramento organizzativo.
La delibera che ha aumentato il numero di componenti dei CdA, spiegano ancora i consiglieri, dovrebbe essere motivata da ragioni specifiche di adeguatezza organizzativa e contenimento dei costi. Tuttavia, il centrodestra accusa l’amministrazione di aver fornito giustificazioni “pretestuose e vacue”, come l’assenza di un direttore generale o le conflittualità interne, che non avrebbero nulla a che fare con la necessità di contenere i costi o di migliorare la gestione.
Critiche ai servizi delle partecipate
Il centrodestra non si ferma alle nomine ma estende le critiche anche alla gestione dei servizi pubblici locali, sottolineando inefficienze e problemi legati alle aziende partecipate. Il servizio di raccolta dei rifiuti, ad esempio, è descritto come in forte difficoltà, con l’aumento della TARI che non ha portato a miglioramenti tangibili. “Cassonetti rotti e mal funzionanti, isole ecologiche incomplete: questa è la situazione in molte zone della città”, denunciano i consiglieri.
Anche il servizio di trasporto pubblico gestito da ATAF è nel mirino delle critiche. Nonostante l’arrivo di nuovi mezzi, il sistema di trasporto pubblico avrebbe bisogno di una riorganizzazione completa per garantire un servizio efficiente e per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti, in particolare dei part-time e degli operatori non idonei. Inoltre, il centrodestra richiede un’accelerazione nelle nuove assunzioni, necessarie per migliorare la qualità del servizio.
Infine, l’attenzione si sposta su AMGAS, la società di gestione dell’energia. Il centrodestra accusa l’amministrazione di aver destrutturato l’azienda, riducendo il numero di risorse umane e avvalendosi di consulenze esterne che hanno rappresentato, a loro avviso, uno sperpero di denaro pubblico. Questo processo, sostengono, potrebbe essere il preludio alla privatizzazione di AMGAS, come già avvenuto per Amgas Blu. Quest’ultima, però, secondo l’opposizione, è stata una scelta inevitabile per compensare i debiti e liberarsi da un mercato dominato da grandi player del settore.
Le accuse mosse dal centrodestra segnano una crescente tensione politica a Foggia, dove la gestione delle ex municipalizzate è diventata un punto di scontro centrale tra maggioranza e opposizione. La sindaca Episcopo, finora, non ha risposto direttamente alle critiche, ma il dibattito sulle nomine e sulla gestione delle aziende partecipate sembra destinato a proseguire, alimentando ulteriori polemiche e richieste di trasparenza da parte dell’opposizione.