Foggia: Medici in sciopero “Basta violenze negli ospedali”
Il 16 settembre, alle ore 11:30, è previsto un incontro cruciale a Foggia,innanzi al Policlinico Riuniti con la partecipazione dei segretari nazionali di categoria, Pierino Di Silverio e Guido Quici, in risposta a una drammatica escalation di violenze contro il personale sanitario. La manifestazione, organizzata da Anaao Assomed e Cimo Fesmed, segnerà l’inizio di una serie di proteste volte a porre fine agli attacchi contro medici e infermieri.
La decisione di indire uno sciopero nasce dal crescente malcontento tra i professionisti della sanità, esasperati da un fenomeno ormai fuori controllo. La violenza negli ospedali, un tempo eccezionale, è diventata un problema sistematico. Secondo Angelo Mita e Arturo Oliva, segretari regionali delle due sigle sindacali, «gli ultimi episodi, come quello di Foggia, rappresentano solo l’apice di una situazione ormai insostenibile». Con più di un caso di aggressione a settimana, spesso causata dalla rabbia di familiari e pazienti, la situazione ha raggiunto livelli critici.
L’aggressione choc che ha sconvolto Foggia si è verificata pochi giorni fa, quando una cinquantina di persone ha fatto irruzione nel Policlinico Riuniti, scatenando il caos dopo la morte della giovane Natasha Pugliese, deceduta durante un intervento chirurgico. Medici e infermieri sono stati costretti a barricarsi in una stanza per sfuggire alla violenza degli assalitori. Il video dell’accaduto, che ha rapidamente fatto il giro del web, mostra il terrore vissuto dal personale sanitario, con immagini scioccanti che hanno indignato l’opinione pubblica.
Il segretario provinciale della Fimmg, Salvatore Onorati, ha sottolineato la gravità della situazione: «Questi episodi non colpiscono solo i medici, ma tutta la comunità. La sanità pugliese sta vivendo un momento di grandissima difficoltà, con operatori che continuano a garantire assistenza nonostante condizioni lavorative sempre più difficili e pericolose».
Le organizzazioni sindacali hanno annunciato azioni concrete, con la possibilità di un’ora di interruzione di tutte le attività sanitarie in segno di protesta. L’obiettivo è far comprendere alle istituzioni e alla società cosa potrebbe accadere se i medici e il personale sanitario decidessero di non tollerare più questi continui atti di violenza. La protesta non riguarda solo la Puglia. Come afferma Antonio De Palma, presidente del Nursing Up, «negli ultimi 10 anni non si era mai registrata una tale escalation di violenze in Italia». I dati sono allarmanti: solo nel mese di agosto si sono verificati 34 episodi di violenza fisica e psicologica contro il personale sanitario. In Toscana, il 56,7% degli operatori ha subito almeno un’aggressione, e il 50% più di un episodio.
L’evento di Foggia rappresenta quindi un momento di svolta, una manifestazione che mira non solo a denunciare la violenza subita, ma a richiedere interventi concreti per garantire la sicurezza di chi ogni giorno si prende cura della salute dei cittadini. I sindacati chiedono un’azione rapida e incisiva da parte delle autorità, per prevenire ulteriori tragedie e proteggere il personale medico, ormai troppo spesso vittima di episodi di rabbia e disperazione che sfociano in aggressioni.
La manifestazione di lunedì rappresenta solo il primo passo in una battaglia che i medici e gli infermieri pugliesi, e di tutto il Paese, sono determinati a portare avanti, finché non si metterà fine a questa inarrestabile catena di violenze.