Foggia: Convalidati gli arresti di Pesante e Braccio per le aggressioni al Riuniti di Foggia. “Questo è il primo segno per combattere le aggressioni ai sanitari”

Il Tribunale di Foggia, nella giornata di ieri, ha convalidato gli arresti operati da Arma dei Carabinieri e Polizia di Stato per i gravi episodi di violenza accaduti il 9 settembre al Pronto Soccorso del Policlinico Riuniti. Contestualmente, ai due aggressori sono state applicate le misure cautelari della custodia in carcere e degli arresti domiciliari. In cella Claudio Pesante, 18enne figlio diFrancesco detto “U’ Sgarr”, boss del narcotraffico foggiano ricordiamo ai lettori di Youfoggia.com che ultimamente aveva avuto una condanna a 20 di reclusione nel processo Game Over. Il giovane, forse sotto l’effetto di stupefacenti, si sarebbe rivolto ai sanitari per alcune cure per poi aggredire gli operatori creando il caos al Riuniti. Ai domiciliari il 33enne Roberto Braccio, quest’ultimo avrebbe aggredito un vigilantes dopo aver accompagnato il padre in Pronto soccorso.“Si tratta di un risultato frutto dell’ottimo lavoro svolto dalle forze di polizia nei momenti successivi al loro tempestivo intervento – riporta una nota degli investigatori -, svolto in entrambe le circostanze con assoluta fermezza e precisione. Ancor più importante, si tratta di un messaggio estremamente positivo e confortante rivolto al personale sanitario e ai cittadini dauni. Il disagio e le insicurezze scaturite dagli eventi recenti sono condivisi dalle Istituzioni, che in sinergia si impegnano con costanza tanto nell’attività preventiva quanto in quella repressiva”.

E aggiungono: “Il lavoro della Procura di Foggia in sinergia con le forze di polizia ha fatto percepire agli infermieri e alla guardia giurata vittime di un’ingiustificata aggressione, nonché a tutto il personale sanitario e parasanitario la costante presenza dello Stato. Tali attività testimoniano l’incisivo impegno dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato nella lotta ad ogni forma di violenza, in particolare a quei reati che hanno per vittima soggetti che svolgono un servizio pubblico per l’intera collettività”.Ricordiamo ,che “il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e gli indagati, la cui posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria, non possono essere considerati colpevoli fino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva”.

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