Foggia e il caso Amiu: un milione e mezzo di euro della TARI foggiana finanziano le perdite di Bari

Un documento recentemente inviato alle autorità competenti – tra cui Procura, Carabinieri, ANAC, ISPRA, ASL e Comune di Foggia – solleva pesanti dubbi sulla gestione dei fondi della TARI nel capoluogo dauno. A firmarlo sono rappresentanti di diverse associazioni locali, tra cui Maurizio Marrese del WWF, Francesco Bacchelli di Fareambiente Puglia, Carmela Pellegrini per ‘La Società Civile’ e altri esponenti del panorama civico e ambientalista. La denuncia riguarda la gestione della tassa sui rifiuti (TARI) a Foggia da parte di Amiu Puglia, azienda partecipata che si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

I fatti: i soldi dei foggiani per coprire le perdite di Bari

Al centro della questione c’è una dichiarazione dell’ex consigliere di Amiu Puglia, Raphael Rossi, il quale, dimessosi dal Consiglio di Amministrazione della società, ha reso noto che nel 2023 Foggia ha prodotto un utile di 1,5 milioni di euro nella gestione dei rifiuti, mentre Bari ha registrato una perdita di 2,1 milioni di euro. Questi numeri, secondo i firmatari del documento, rivelano un’operazione preoccupante: i fondi provenienti dalla TARI dei cittadini foggiani sarebbero stati utilizzati per coprire le perdite della gestione barese, una pratica che ha sollevato interrogativi sia contabili che etici.

Gli autori della denuncia affermano che la raccolta rifiuti a Foggia, pur generando un surplus di bilancio, non ha portato a un miglioramento del servizio per i cittadini locali. Anzi, il servizio è stato considerato a lungo insufficiente. Al contempo, invece di alleggerire il carico fiscale sui foggiani, la TARI è stata recentemente aumentata, malgrado il surplus accumulato. La gestione oculata delle risorse pubbliche, sostengono, non dovrebbe mirare a produrre utili ma a garantire l’efficienza del servizio.

Un sistema squilibrato: disavanzi e responsabilità

La questione, che potrebbe avere risvolti anche legali, è stata sollevata con forza: “Chiediamo che le autorità competenti verifichino se l’utilizzo delle tasse dei foggiani per finanziare un servizio reso ad altri cittadini costituisca un illecito, di natura penale o contabile”, si legge nel documento inviato alle istituzioni. Gli autori della denuncia chiedono anche che si indaghi sulla possibilità che simili pratiche abbiano avuto luogo anche negli anni precedenti, un periodo in cui il servizio di raccolta rifiuti a Foggia è stato, secondo molti, particolarmente carente.

Il problema non è solo di natura finanziaria, ma riguarda anche la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche. Il documento sottolinea che, mentre a Foggia la TARI è stata aumentata, a Bari, dove il servizio costa di più, le perdite non sono state coperte da un analogo aumento della tassa. Si tratta di una situazione che, sotto gli occhi dei cittadini foggiani, appare paradossale e ingiusta.

Le dimissioni di Raphael Rossi: un segnale di allarme

Le dimissioni del dottor Raphael Rossi dal CdA di Amiu Puglia, avvenute l’8 agosto 2024, hanno fatto emergere queste criticità. Nominato dalla Commissione Straordinaria il 1° settembre 2023, Rossi ha contribuito a una maggiore trasparenza contabile, implementando un sistema di “contabilità industriale per centro di costo” che ha permesso di mettere in luce la gestione finanziaria diseguale tra Foggia e Bari.

La denuncia espone chiaramente come questa situazione, lungi dall’essere motivo di orgoglio per i vertici di Amiu, sia percepita dai cittadini come un’ingiustizia: i fondi della TARI foggiana, che avrebbero dovuto migliorare i servizi locali, sono stati impiegati per colmare il disavanzo di un’altra città.

La richiesta di un’indagine approfondita

Alla luce di questi fatti, i firmatari del documento chiedono un’indagine approfondita da parte delle autorità competenti. Vogliono capire se ci siano state violazioni delle leggi contabili o penali e se le risorse pubbliche siano state utilizzate in modo corretto. Inoltre, auspicano che venga verificata la qualità del servizio di raccolta rifiuti a Foggia e se il surplus di bilancio possa essere utilizzato per migliorarne l’efficienza, invece di essere dirottato altrove.

Questa vicenda mette in discussione il ruolo delle partecipate pubbliche come Amiu Puglia, che dovrebbero garantire trasparenza e rispetto delle esigenze dei cittadini. La gestione della TARI è un tema delicato, soprattutto in un contesto economico difficile, in cui ogni aumento delle tasse pesa sulle tasche dei cittadini. I foggiani hanno il diritto di sapere come vengono impiegati i loro contributi, e se tali risorse stanno effettivamente migliorando la qualità della vita nella loro città o se, al contrario, stanno servendo a coprire le inefficienze altrui.La denuncia contro Amiu Puglia apre uno scenario inquietante per i cittadini foggiani, che rischiano di vedere i propri soldi utilizzati in modo inadeguato. Se la TARI è stata aumentata a Foggia per coprire le perdite di Bari, come sembra emergere dal bilancio 2023, si tratta di una decisione che merita un esame accurato. La trasparenza e la correttezza nella gestione dei fondi pubblici sono elementi imprescindibili in una democrazia, e la speranza è che le autorità rispondano prontamente a queste preoccupazioni, per il bene di tutta la comunità.

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