Bari: Il Caso Emiliano Srl e la Fornitura al Consiglio Regionale Pugliese
In Puglia, un recente caso riguardante la fornitura di arredi al Consiglio regionale ha scatenato una serie di polemiche che coinvolgono la Emiliano Srl, un’azienda legata alla famiglia del governatore Michele Emiliano. L’episodio ha attirato l’attenzione non solo per il nome coinvolto, ma anche per le dinamiche dell’appalto, nonostante la sua modesta entità di 41mila euro, decisamente inferiore rispetto al fatturato annuo dell’azienda (5,6 milioni di euro nel 2022).
Il Contesto: L’Appalto e la Fornitura
La vicenda ruota attorno a un contratto per la fornitura di mobili destinati alla nuova sede del Consiglio regionale in via Gentile. La Emiliano Arredamenti di Capurso, azienda fondata dal padre di Michele Emiliano, Giovanni, si è aggiudicata l’appalto grazie a un ribasso dell’1%. Si tratta di un appalto sotto soglia, il che significa che non avrebbe richiesto una gara pubblica, ma il Consiglio ha comunque scelto di invitare tre imprese, tra cui la Emiliano Arredamenti, risultata poi l’unica a presentare un’offerta.
Nonostante la regolarità della procedura e il fatto che Michele Emiliano non abbia legami diretti con la gestione dell’azienda, la vicenda ha suscitato tensioni. Il governatore ha manifestato il proprio disappunto per il coinvolgimento dell’impresa familiare, in particolare con il fratello Alessandro, considerato il principale referente non ufficiale dell’azienda, nonostante non ricopra alcun ruolo formale.
La Struttura della Emiliano Arredamenti
La Emiliano Arredamenti, che opera nel settore delle forniture e degli allestimenti commerciali, è oggi una realtà con circa 30 dipendenti. La proprietà è divisa tra Alessandro e Simonetta Emiliano, fratelli del governatore, che detengono ciascuno il 26% delle quote. Le restanti quote sono distribuite tra Antonello Lattarulo, cugino dei fratelli Emiliano e presidente dell’azienda, e Raffaele Palumbo, cognato e marito di Simonetta.
L’azienda ha già avuto in passato contatti con l’amministrazione pubblica, ma senza risvolti problematici. Un’inchiesta della Procura di Bari, nata da una lettera anonima che segnalava presunte irregolarità in un appalto pubblico, si era conclusa con l’archiviazione del fascicolo, senza rilevare alcuna irregolarità.
Le Reazioni Politiche
Fratelli d’Italia, tra i primi a sollevare il caso, ha chiesto chiarimenti, mettendo in dubbio l’opportunità che un’azienda legata alla famiglia del governatore si aggiudichi appalti pubblici, anche se di piccola entità. La trasparenza e l’imparzialità sono state messe al centro del dibattito politico, nonostante, a livello tecnico, tutte le procedure siano state seguite correttamente.
La Frustrazione del Governatore
La reazione di Michele Emiliano, che ha appreso la notizia dai giornali, dimostra quanto l’episodio abbia creato disagio all’interno della famiglia e nell’ambiente politico. Il governatore, infatti, ha espresso la propria irritazione per la vicenda, che rischia di riaccendere vecchie polemiche legate alle attività imprenditoriali del fratello. Alessandro Emiliano, nel corso degli anni, è stato coinvolto in altre iniziative imprenditoriali che hanno creato imbarazzo al governatore, tra cui la nomina come responsabile strategie di mercato della Agronomia spa nel 2016, una società che ha ricevuto contributi pubblici per la commercializzazione di insalate in busta.
Conclusioni
Il caso della fornitura al Consiglio regionale da parte della Emiliano Arredamenti solleva interrogativi sull’opportunità e sulle implicazioni etiche di situazioni in cui aziende legate a figure pubbliche di primo piano partecipano ad appalti pubblici. Sebbene la vicenda non presenti irregolarità dal punto di vista legale, le tensioni interne alla famiglia Emiliano e le reazioni politiche dimostrano quanto sia complesso bilanciare attività imprenditoriali e ruoli di responsabilità pubblica.