Foggia:Il direttore del Policlinico Pasqualone, sull’aggressione ai medici: “Fenomeno da risolvere”

In seguito alla tragica morte di Natasha Pugliese, la giovane di 22 anni deceduta durante un intervento al Policlinico Riuniti di Foggia, e alle conseguenti aggressioni ai danni del personale sanitario, il direttore generale del Policlinico, Giuseppe Pasqualone, ha rilasciato una dichiarazione.

Pasqualone ha innanzitutto espresso profondo cordoglio per la perdita della giovane: “C’è una indagine della magistratura. Quindi bisogna mantenere il riserbo necessario. Ovviamente esprimo vicinanza alla famiglia per il decesso di una ventenne che è una cosa che dispiace tantissimo”. Il direttore generale ha sottolineato la gravità della vicenda, dichiarando che il lutto per una vita così giovane è un dolore che colpisce profondamente l’intera comunità ospedaliera.

Allo stesso tempo, Pasqualone ha voluto manifestare il suo supporto ai sanitari coinvolti nelle violenze che si sono scatenate subito dopo la notizia del decesso: “Siamo vicini anche ai sanitari che sono stati aggrediti. Non si giustificano questi episodi di cui sono vittime ormai da diverso tempo in tutta Italia”. Le aggressioni al personale medico e infermieristico sono purtroppo un fenomeno in crescita, e Pasqualone ha sottolineato come questa tendenza non possa essere tollerata.

Il direttore del Policlinico ha poi fatto un appello alla riflessione e alla necessità di trovare soluzioni concrete per affrontare il problema: “È un fenomeno che va non solo stigmatizzato in maniera assoluta ma in qualche modo anche risolto”. Le sue parole riflettono la necessità di affrontare questa piaga che colpisce il sistema sanitario a livello nazionale, con sempre più episodi di violenza registrati contro chi lavora per la salute pubblica.

L’intervento di Pasqualone si inserisce in un contesto di forte attenzione mediatica e istituzionale sulla questione della sicurezza dei sanitari, con richieste di misure più severe e la necessità di garantire la protezione del personale all’interno delle strutture ospedaliere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: