ULTIM’ORA -Roma- Il ministro Gennaro Sangiuliano si dimette tra le polemiche: “Sono innocente, ma non lascerò che il lavoro venga oscurato dal gossip”

Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura, ha annunciato le sue dimissioni irrevocabili nel pomeriggio di venerdì, in un clima di crescente tensione politica. La decisione è stata resa pubblica dopo che, in una nota ufficiale, il ministro ha accolto positivamente la notizia che la Corte dei conti starebbe valutando l’apertura di un fascicolo su presunte irregolarità nei suoi viaggi e trasferimenti, che coinvolgerebbero anche la signora Maria Rosaria Boccia.

“Avrò finalmente la possibilità di dimostrare che non sono stati spesi fondi pubblici né è stato utilizzato un euro del Ministero per i viaggi e trasferimenti della signora Boccia”, ha dichiarato Sangiuliano, cercando di difendersi dalle accuse che da giorni circolano sulla stampa.

Le dimissioni e il sostegno di Giorgia Meloni

Nonostante il tentativo di rassicurare l’opinione pubblica, pochi minuti dopo la pubblicazione della nota, la diga difensiva eretta da Palazzo Chigi sembra crollare. Il ministro presenta infatti le sue “dimissioni irrevocabili”, un gesto che segna la fine della sua esperienza al Collegio Romano.

In una lettera di congedo, Sangiuliano ha ringraziato la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per il suo sostegno, dichiarando: “Grazie per avermi difeso con decisione e per l’affetto dimostratomi”. Tuttavia, ha anche riconosciuto che “il lavoro non può essere oscurato dal gossip”, suggerendo che l’intensità mediatica attorno alla vicenda stesse danneggiando l’immagine delle politiche culturali da lui portate avanti.

Un ministro con un progetto ambizioso

L’uscita di scena di Sangiuliano non è solo una questione personale, ma segna anche un momento cruciale per la destra italiana, in particolare per il governo Meloni. Sangiuliano aveva assunto il ruolo di ministro con un obiettivo ambizioso: porre fine all’egemonia culturale della sinistra e imprimere una nuova direzione alla politica culturale del Paese, allineandola con i valori della destra conservatrice.

Il suo lavoro ha puntato a riformare il panorama culturale italiano, ma le sue aspirazioni si sono scontrate con la realtà di un panorama politico complesso, dove le controversie possono rapidamente offuscare i successi ottenuti. “Sono fiero dei risultati raggiunti sulle politiche culturali”, ha sottolineato Sangiuliano nella sua lettera, rivendicando quanto realizzato durante il suo mandato.

Le conseguenze politiche

La vicenda avrà inevitabili ripercussioni sul governo. Le dimissioni di Sangiuliano, infatti, arrivano in un momento delicato per la coalizione di destra, che dovrà ora affrontare una nuova fase di turbolenza interna. La scelta del prossimo ministro della Cultura sarà cruciale, soprattutto per mantenere l’equilibrio tra le forze di governo e continuare a promuovere il progetto culturale voluto da Giorgia Meloni.

Con la sua uscita, Sangiuliano abbandona l’ambizione di essere l’intellettuale di destra che avrebbe dovuto portare avanti uno dei pilastri del progetto politico di Meloni, lasciando una poltrona vuota in uno dei ministeri chiave per la costruzione dell’identità culturale della nuova destra italiana.

Ora resta da vedere quale sarà il futuro del progetto di rinnovamento culturale promosso da Sangiuliano e come il governo affronterà la sfida di ricostruire una leadership culturale, evitando che l’episodio diventi un’arma nelle mani delle opposizioni.

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