Perugia:Inchiesta sui Dossieraggi: Richiesta di Arresto per l’ex PM Antonio Laudati e il Tenente Striano Rigettata dal Gip

La procura di Perugia ha chiesto l’arresto di Antonio Laudati, ex pubblico ministero della Direzione nazionale antimafia, e del tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano, nell’ambito di un’indagine su presunti dossieraggi realizzati attraverso accessi non autorizzati alla banca dati della Direzione Investigativa Antimafia (DIA). Tuttavia, la richiesta è stata rigettata dal giudice per le indagini preliminari (Gip).

La notizia, inizialmente divulgata dal quotidiano “La Verità” e successivamente confermata dall’ANSA, ha suscitato un notevole clamore mediatico. Nonostante il rigetto della richiesta di arresto, il Gip avrebbe riconosciuto l’esistenza di gravi indizi di colpevolezza nei confronti di Laudati e Striano, pur non ritenendo sussistenti le altre esigenze cautelari necessarie per giustificare la detenzione preventiva. A seguito di questa decisione, la procura di Perugia ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame, che esaminerà il caso il 23 settembre.

Il Contesto dell’Indagine

L’inchiesta ha avuto origine da un esposto presentato dal ministro della Difesa, Guido Crosetto. L’esposto seguiva la pubblicazione di un articolo sul quotidiano Domani, che aveva riportato dettagli sui compensi ricevuti da Crosetto per attività di consulenza svolta per conto di Leonardo, il colosso della difesa italiano. Le indagini iniziali hanno portato alla scoperta di una Segnalazione di Operazione Sospetta (SOS) relativa a Crosetto, che sembrava essere collegata all’attività del finanziere Pasquale Striano. Da qui, l’indagine è stata trasferita a Perugia, poiché si ipotizzava inizialmente che Laudati fosse parte offesa.

Antonio Laudati, figura di spicco nella magistratura italiana, è andato in pensione solo pochi mesi fa. In passato, ha ricoperto il ruolo di procuratore a Bari, dove ha gestito indagini di grande rilevanza, tra cui quelle sulle escort nelle residenze dell’ex premier Silvio Berlusconi e sull’inchiesta denominata “Sanitopoli pugliese”. Durante questo periodo, Laudati fu anche rinviato a giudizio dalla Procura di Lecce con l’accusa di non aver gestito correttamente le indagini, accusa dalla quale fu successivamente assolto.

Lo Sviluppo delle Indagini

Nonostante il rigetto della richiesta di arresto, le indagini della procura di Perugia non sono ancora concluse. Gli inquirenti continuano a svolgere accertamenti per fare piena luce sulla vicenda. Il cuore dell’indagine ruota attorno agli accessi non autorizzati alla banca dati della DIA, che avrebbero permesso di ottenere informazioni riservate per confezionare dossier contro determinate persone. L’accusa principale riguarda la possibile costruzione di un dossier contro Crosetto, basato su informazioni ottenute illecitamente.

Il caso ha sollevato importanti interrogativi sulle modalità con cui le informazioni sensibili vengono gestite e protette, nonché sull’eventuale abuso di potere da parte di funzionari pubblici. L’esito dell’udienza del Riesame, fissata per il 23 settembre, potrebbe segnare un punto di svolta nelle indagini, fornendo ulteriori indicazioni sulla validità delle accuse mosse contro Laudati e Striano.

Questa vicenda mette nuovamente in luce la complessità delle dinamiche interne alla magistratura e agli apparati dello Stato, dove spesso si intrecciano questioni legali, politiche e mediatiche. L’evoluzione del caso sarà seguita con grande attenzione, poiché potrebbe avere ripercussioni significative sia sul piano giudiziario che su quello istituzionale.

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