Capitanata: L’Agromafia in Puglia Un’Escalation di Furti e Vandalismi nelle Campagne
– Le campagne della provincia di Foggia sono in balia di una crescente ondata di criminalità agricola che sta mettendo in ginocchio gli agricoltori locali. I comuni maggiormente colpiti da questo fenomeno sono Cerignola, Lucera, Orta Nova, Torremaggiore, San Severo, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, e Poggio Imperiale. Tuttavia, i furti e i danneggiamenti si estendono su tutto il territorio provinciale, senza risparmiare alcuna zona.
Tipologie di Furti e Crimini Diffusi
La tipologia dei furti è estremamente variegata e include la sottrazione di raccolti direttamente dalle piante, l’aggressione ai danni degli agricoltori per rubare mezzi agricoli, attrezzature, bestiame e anche raccolti già pronti per la vendita. Particolarmente allarmante è il furto di cavi di rame e ferro, che lascia le aziende agricole prive di energia e comunicazioni, paralizzando le attività.
Un fenomeno che sta assumendo contorni preoccupanti è quello del furto di mezzi agricoli con successiva richiesta di riscatto. Nonostante le sollecitazioni delle autorità a denunciare questi crimini, solo il 20% degli eventi viene effettivamente segnalato alle forze dell’ordine, dimostrando la diffidenza e la paura che permeano il mondo agricolo.
Razzia di Olive nelle Province di Bari e BAT
BARI E BAT – La situazione non è diversa nelle province di Bari e BAT, dove i predoni delle campagne stanno compiendo veri e propri saccheggi di olive, un prodotto che, come diamanti, richiederebbe una sorveglianza costante. Le bande criminali, composte da mandanti italiani che spesso utilizzano manodopera straniera, stanno depredando gli oliveti del barese, tarantino e foggiano con una rapidità impressionante. In pochi minuti, riescono a sottrarre oltre 30 kg di olive per albero, danneggiando le piante con mazze di ferro e rendendo ancora più difficile il lavoro degli agricoltori.
Le conseguenze di questi furti non si limitano alla perdita immediata di reddito; gli agricoltori sono costretti a impiegare ulteriore manodopera per recuperare parte della refurtiva lasciata a terra dai ladri, aggravando ulteriormente i costi di produzione. Questo fenomeno, che si ripete ormai da tre anni, è diventato un problema cronico, costringendo i frantoi a chiedere la scorta della Questura per il trasporto dell’olio extravergine destinato alle varie regioni italiane.
Ronde Notturne e Disperazione tra gli Agricoltori
Di fronte a questa situazione disperata, molti olivicoltori sono stati costretti a organizzare ronde diurne e notturne per proteggere i propri raccolti. Tuttavia, la vastità del territorio e la limitata presenza delle forze dell’ordine rendono difficile un controllo efficace, lasciando ampie zone vulnerabili agli attacchi dei criminali.
Non solo le olive sono nel mirino: anche mandorle, uva da tavola e uva da vino subiscono la stessa sorte, con i gruppi criminali che seguono la stagionalità delle produzioni per massimizzare i loro profitti illeciti.
La Strage degli Ulivi Monumentali
Uno degli episodi più vergognosi di questa escalation criminale è la distruzione sistematica degli ulivi monumentali nelle campagne del barese, in particolare nelle zone di Santo Spirito, nei dintorni dell’aeroporto di Bari, e tra Bitonto, Grumo e Palo. Questi alberi, di inestimabile valore storico e agricolo, vengono abbattuti non per la produzione di olive, ma per la vendita della legna, un atto che rappresenta un danno irreparabile per l’economia locale e per il patrimonio naturale.
Ogni albero garantisce circa un quintale di olive, ma una volta abbattuto, l’olivicoltore deve aspettare anni prima di poter riprendere la produzione. Questo paradosso vergognoso segna la fine dell’attività olivicola per molti agricoltori, che si trovano privati del loro principale mezzo di sussistenza.
La Necessità di un Intervento Decisivo
È evidente che il fenomeno della criminalità agricola in Puglia ha raggiunto livelli allarmanti, richiedendo un intervento deciso e coordinato da parte delle istituzioni. Solo attraverso una mappatura puntuale delle aree più colpite e un presidio costante del territorio si potrà sperare di arginare questa piaga, che rischia di compromettere irrimediabilmente il futuro dell’agricoltura pugliese e la sicurezza delle comunità rurali.